Medard Maertens (1875-1946)

Medard Maertens (1875-1946)

Ritratto di bimbo

Olio su tela


Certificato di autenticità: Certificato di autenticità: Médard Maertens ( Koolskamp 1875- Bruxelles 1946) “Ritratto del figlio dell’artista” Firmato e Datato in basso a sinistra: Maertens.Méd: 21-7-(19)20 olio su tela (cm 24 x 34 ) Pittore, disegnatore e grafico, di paesaggi, figure ,nudi e scene d’interno. Maertens seguì i corsi di disegno presso le accademie di Tielt e di Roulers poi, durante il servizio militare, presso l’accademia di Anversa. Nel 1899, l’artista si trasferì a Woluwe-Saint-Lambert dove incontrò Jan Cockx, Henri François Ramah, Albert François Mathys e Ferdinand Schirren considerati i pittori più significativi del “Fauvisme Brabançon”. Maertens espose per la prima volta nel 1908, nell’ambito del circolo artistico “Doe stil voort” , presentando delle opere luministe. Lo stesso anno, partecipò al Salon di Gand e in seguito al “Salon des Indépendants” di Parigi. (Il circolo “Doe stil voort” fu fondato dal musicista Paul Gilson e dagli scrittori Paul de Mont ,Willem Gijsels e August Vermeylen per promuovere le arti e le lettere organizzando delle esposizioni. Dal 1910, Maertens evolse verso un “Fauvisme personnel”, dai contorni neri e dai colori vivaci e contrastanti come dimostra il dipinto qui descritto. Nel 1912, entrò a far parte del movimento “Fauvistes Brabançons” (1906-1923). Ispirati da Ensor, Van Gogh e Cézanne, questi artisti proposero una pittura dall’intenso potere espressivo sedotti dalla composizione sintetica e costruttiva, dai colori puri ed inediti e dalla libertà di forma. Maertens partecipò alle esposizioni della “Libre Esthétique”, associazione artistica belga d’avanguardia fondata a Bruxelles nel 1894 da Octave Maus. Il punto di forza di questa associazione era l’internazionalizzazione dell’estetica contemporanea. La partecipazione degli artisti stranieri era così importante che il critico francese Gustave Geffroy scrisse: “Ce n’est pas d’art belge qu’il s’agit mais d’un commencement d’art européen en Belgique, d’un rendez-vous donné dans une grande ville aux différentes formes de pensée qui parcourent le monde civilisé…” Maertens espose inoltre nelle mostre organizzate da “Art Indépendant”, fu membro del movimento “L’effort” e del circolo “Le Sillon” e del “Cercle des XV”. Durante il primo conflitto mondiale, Maertens combatté come volontario sul fronte dell’Yser e nel 1917 conobbe la sua futura moglie, Marthe Guillain, infermiera di guerra e artista “fauve”. Nel 1920, la famiglia Maertens si trasferì a Parigi dove entrò in contatto con i maestri d’avanguardia dell’epoca come Soutine, Valadon, Léger, Vlamynck e il loro studio di Nogent-sur-Marne divenne un punto di riferimento per gli artisti belgi in Francia. Intorno al 1930, egli fece un viaggio in Turchia, poi nel 1932 tornò in Belgio. Descrizione: Il dipinto qui descritto , che risale al 1920, rappresenta il figlio dell’artista che egli ritrasse in altri quadri in braccio alla madre. (cfr.foto in allegato) L’opera che presenta tutte le caratteristiche del periodo “Fauve” del pittore, colpisce l’osservatore per la straordinaria forza espressiva del bimbo. Opere presenti nei seguenti musei: Bruxelles: Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique, Fondation de l’art belge contemporain; Anversa, Ixelles , Ostenda, Grenoble: Museo delle belle arti: “La pose”. Bibliografia : “L’impressionisme et le fauvisme en Belgique” Musée d’Ixelles 12 octobre-16 décembre 1990 (p.286,287,288,289) Paul Piron « PIRON : Dictionnaire des Artistes Plasticiens de Belgique des XIX et XX siècles »  Ed. Art in Belgium (p.107) Andrée Dessert -Corvol « ARTO : Dictionnaire Biographique Arts Plastiques en Belgique » (pp. 328-329) Serge Goyens de Heusch "L'impressionisme et le fauvisme en Belgique" Fonds Mercator Albin Michel (pp.302,316,328,332,333,350,351,366,369,382,384,385,397,398,417,422,423,428,429,433) Stato di conservazione: buono

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Paul Emile Chabas (1869-1937)

Paul Emile Chabas (1869-1937)

Giovane bagnante Lago d'Annecy

Olio su tavola cm 45,5 x 55


Certificato di autenticità : Paul Emile Chabas (Nantes 1869- Parigi 1937) « Giovane bagnante (Lago d’Annecy)”   Olio su tavola cm 45,5 x 55 Firmato in basso a destra: Paul Chabas Pittore ed illustratore francese , nacque a Nantes il 7 marzo 1869, morì a Parigi il 10 maggio 1937. Paul Emile Chabas, fratello minore del pittore Maurice Chabas (1862-1947) , fu l’allievo di Bouguereau e di Robert Fleury. Chabas espose regolarmente al « Salon des Artistes Français » dal 1890 al 1914 ottenendo la terza medaglia nel 1895 con “Chez Alphonse Lemerre, à Ville d’Avray; la seconda medaglia del 1896 con “Derniers rayons”; “Le Prix National du Salon” nel 1899 e La medaglia d’oro alla Esposizione Universale del 1900. Nel 1908, 1911 e 1914 espose al Salon di Mulhouse. L’artista debuttò al Salon presentando dei ritratti e delle scene di genere mondane ma raggiunse una fama internazionale esponendo delle giovani bagnanti immerse in suggestive atmosfere di luce dai riflessi color “mauve”. Membro del “Comité des Artistes Français” Medaglia d’Onore al “Salon des Artistes Français” nel 1912. Nomina di “Commandeur de la Légion d’Honneur” Intorno al 1890, Chabas illustrò delle opere di Paul Bourget e di Alfred de Musset. Descrizione: Il dipinto qui descritto raffigura una giovane bagnante sul bordo del lago d’Annecy, dove Chabas trascorse diverse estati intorno al 1900 frequentando numerosi artisti presenti in quel luogo, in particolare Besnard, Leleu, Ménard,… Questi ritratti, dalla delicata sensualità, ebbero un successo così importante che la famosa rivista “L’illustration” ne riprodusse le foto in diverse edizioni. In particolare, “Esprits des eaux” presentato alla mostra della “Société des Artistes Français” del 1923 fu pubblicato in copertina. (L’Illustration : 12/05/1923) (Cfr. foto in allegato) Lo stesso anno, Chabas espose “Dans l’eau bleue” (lac d’Annecy) (L’Illustration 12/05/1923) (cfr.foto in allegato) Alla mostra delle “Société nationale des Beaux-Arts” del 1925, Chabas espone “Calme du matin” che Jacques Baschet descrisse in questi termini: “Chabas nous apporte une nouvelle vision de son Lac d’Annecy. Ses petites baigneuses sont plus humaines que celles des années passées, fraîches, jeunes, heureuses dans la pâleur d’un beau matin.” (L’Illustration: 09/05/1925) (cfr.foto in allegato) Opere presenti nei seguenti musei: Parigi : Petit Palais ; Mulhouse: Musée des Beaux-arts;  Tourcoing: Musée des Beaux-arts : “Un coin de table” 1904 ; Nantes: Musée des Beaux-arts: “Joyeux ébats” 1899. Musée de Houston: Texas : “Matin de septembre” Bibliografia : « DICTIONNAIRE DES PEINTRES SCULPTEURS DESSINATEURS ET GRAVEURS » E.Benezit Vol.2 (p.635) “LES PEINTRES DE LA SAVOIE” 1860-1960 Anne Butin - Sylvain Jacqueline Les éditions de l’amateur (p. 77-78-79) “DICTIONNAIRE DES LES PETITS MAITRES DE LA PEINTURE 1820-1920 ” Schurr & Cabane Les éditions de l’amateur (p.162-163) “ENCYCLOPEDIE DES FARCES ET ATTRAPES” (p. 380-381) Stato di conservazione : buono

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Alexandre Thiollet (Paris 1824-1895)

Alexandre Thiollet (Paris 1824-1895)

Un gros temps dans la baie de la Somme

Olio su tela cm 89 x 130


Certificato di autenticità : Alexandre Thiollet (Paris 1824-1895) “Un gros temps dans la baie de la Somme” Olio su tela cm 89 x 130 cm con cornice dorata coeva Firmato in basso a sinistra : Thiollet Datato in basso a destra 79 (1879) Il dipinto qui descritto fu probabilmente esposto al Salon des Artistes Français del 1879 , N° catalogo: 2832 Alexandre Thiollet nacque a Parigi l’8 maggio 1824 ,figlio di François Thiollet (1782-1859) architetto, archeologo ,professore di disegno alla “Ecole Royale d’Artillerie” e di Anne Marie Adrienne Couteau. Si formò presso l’Ecole des Beaux-Arts di Parigi sotto la direzione di Drolling e di Tony Robert Fleury. Thiollet fu “peintre du vieux Paris” e dei suoi dintorni e pittore di marine ambientate in Normandia, Bretagna e Charente. L’artista espose al Salon des Artistes Français dal 1846 al 1895. (cfr.lista opere esposte in allegato) Nel 1870, l’artista fu nominato “Chevalier de la Légion d’Honneur” Nel 1885, Thiollet partecipò alla prima “Exposition Internationale de blanc et noir” sezione disegno e vinse una Medaglia d’Argento di seconda classe. Opere presenti nei seguenti musei : Parigi : Musée d’Orsay: “Paysage de rivière avec une femme et trois vaches”; Musée Carnavalet: “Le Quai des Orfèvres”; Clermont-Ferrand : Musée des Beaux-Arts: “Bords de la Manche par un temps calme”; Musée de Longwy: “La récolte des moules à Villerville”; Honfleur: Musée Eugène Boudin: “Vente de poissons sur la plage de Grandcamp”; Rennes: Musée de Bretagne: “Construction du phare de l’Ile de Bréhat”; Turcoing: Musée Bernard d’Agesci: “La grande Moulinière de Villerville”; Musée d’Autun: “Embouchure de la Seine à Honfleur”; Musée de Béziers: “Bords de la Seine”; Musée de Niort: “Plage à l’embouchure d’un fleuve”. Bibliografia: « Dictionnaire des peintres sculpteurs dessinateurs et graveurs » E.Benezit Vol.5 (p.148) « Dictionnaire des petits maitres de la peinture 1820-1920 » Schurr & Cabanne Les Editions de l’Amateur (p.694-695)

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Oscar Bluhm (Meissen 1867-1912)

Oscar Bluhm (Meissen 1867-1912)

Conversazione galante in spiaggia

Acquarello su carta cm 32 x 43


Certificato di autenticità : Oscar Bluhm (1867-1912) «Conversazione galante in spiaggia  » Acquarello su carta cm 32 x 43 Firmato, situato e datato in basso a sinistra Oscar Bluhm Meissen 1903 Oscar Bluhm ( Meissen 1867- Leipzig 1912) Pittore, acquarellista ed illustratore , nacque a Meissen nel 1867, morì a Leipzig nel 1912. Bluhm si formò presso la “Dresden Kunstgewerbe Schule” e la “Academy of Fine Arts”. In seguito, proseguì la sua formazione sotto la direzione di Ferdinand Keller (1842-1922) presso l’Accademia di Karlsruhe . Illustratore per eccellenza, dal 1892, lavorò per un lungo periodo per la rivista satirica “Meggendorfer Blätter” e per il giornale “”Fliegende Blätter”. L’acquarello qui descritto raffigura una scena di seduzione ambientata in spiaggia. Stato di conservazione : ottimo

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Marcel Stobbaerts (1899-1979)

Marcel Stobbaerts (1899-1979)

L'enfant endormi

Olio su tela cm 54 x 65


Certificato di autenticità. Marcel Stobbaerts (Forest 1899-Etterbeek 1979) «L’enfant endormi» Olio su tela cm 54 x 65 Firmato in basso a sinistra: Marcel Stobbaerts Nel 1946, il dipinto fu esposto nell’ambito della “EXPOSITION ANNIVERSAIRE della “Galerie Georges Giroux” che festeggiava i suoi 35 anni d’attività (1911-1946) ; n° 142 (43, Boulevard du Régent ,Bruxelles.) L'importante mostra presentò il quadro di Stobbaerts in un percorso espositivo internazionale che includeva artisti come Vuillard, Maurice de Vlaminck, Maurice Utrillo, Amedeo Modigliani, Giorgio de Chirico, Emile Claus, Marc Chagall, André Derain, Henri Matisse, ... (In allegato il catalogo dell'esposizione) Pittore e acquarellista di paesaggi, vedute urbane, nudi, ritratti e scene d’interno con bambini, nacque a Forest (Bruxelles) il 2 maggio 1899, morì a Etterbeek nel 1979. Si formò alla Accademia di Bruxelles (1916-1918) sotto la direzione di C. Montald. Nipote di Jan Stobbaerts. All’inizio della sua carriera artistica , intorno agli anni venti ,Stobbaerts rappresentò prevalentemente delle scene di vita popolare belga con un tocco espressionista e futurista. Questo genere di pittura gli valse, nel 1924, il Premio “Jeune Peinture Belge” . In seguito si dedicò ad una pittura più realista dallo spirito intimista e poetico. Dal 1919 al 1921, Stobbaerts soggiornò a Parigi , in seguito, egli partecipò a numerose esposizioni a Bruxelles e provincia. Membro del gruppo “Orientation”, e “Indépendants” Nel 1946, l’artista partecipò all’importante “EXPOSITION ANNIVERSAIRE” della “Galerie Georges Giroux” ,che festeggiava i suoi 35 anni d’attività, (1911-1946) presentando il dipinto qui descritto. Nel 1978, egli espose presso la galerie “Horizons”. Descrizione: Il dipinto qui descritto, che raffigura un bimbo addormentato davanti al suo giocattolo, mostra la straordinaria capacità di Stobbaerts “di fissare sulla tela un soggetto nel momento in cui quest’ultimo è totalmente se stesso. Egli vuole rimanere fedele all’anima degli esseri e delle cose che dipinge.” “Stobbaerts” , come scrisse un poeta suo contemporaneo, “tente de saisir son sujet au moment où celui-ci est le plus totalement lui-même. Il veut, comme il dit, rester fidèle à l’âme des êtres et des choses qu’il peint.Il veut aussi restituer ses sujets dans leur vie propre. Pour lui ,la valeur de l’oeuvre d’art est en raison directe de son intensité humaine.” Essendo per lui il valore dell’opera d’arte strettamente correlato alla sua intensità umana, Stobbaerts coglie perfettamente la poetica ”Animista”. In un contesto dove l’arte è rumorosa, estrema, arrogante, in modo silenzioso, umile e moderato si presenta questo movimento discreto e autentico : « L’animisme » Realisti e spirituali, gli artisti che aderiscono a tale corrente artistica pensano che per rappresentare un soggetto sia indispensabile comunicare con l’elemento interno e vitale che quest’ultimo contiene e custodisce. « Pour eux l’âme est une force omniprésente de concentration et d’émerveillement qui loge dans l’artiste et dans ce qui l’entoure. Des effluves passent de l’un à l’autre. Entre les deux, entre l’âme de celui qui contemple et l’âme de ce qui est contemplé, se situe l’œuvre , écran qui enregistre le jeu complexe de ces multiples radiations. » (Paul Haesaerts) Van Overstraeten disse : « Un art où tout vit d’une vie double, où le réel et le surréel se confondent, où le mystère hante partout le visible et où toute chose visible suggère le mystère » « Le problème pour les Animistes consiste à donner une âme à l’œuvre, à faire sentir au spectateur la fine nuance qui fait que la peinture et la vie sont sœurs » Per tale motivo, gli « Animisti » prediligono il ritratto attraverso il quale esaltano l’uomo e i suoi valori come dimostra l’opera qui descritta. Opere nei seguenti musei: Museo delle Belle Arti di Bruxelles: “ Museo delle Belle Arti di Anversa: “Mère et enfant” Bibliografia : Paul Haesaerts Retour à l’Humain : L’animisme Editions Apollo Bruxelles « Les Animistes » Exposition organisée à l’occasion du millénaire de Bruxelles : 9 maggio- 24 giugno 1979 Galerie CGER E.Bénézit « Dictionnaire des peintres,sculpteurs, dessinateurs et graveurs » Ed.Grund vol.9( p. 837) Paul Piron « PIRON : Dictionnaire des Artistes Plasticiens de Belgique des XIX et XX siècles »  Ed. Art in Belgium (pp. 474-475) Andrée Dessert -Corvol « ARTO : Dictionnaire Biographique Arts Plastiques en Belgique » (p.216) Stato di conservazione : ottimo

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Philibert Cockx (1879-1949)

Philibert Cockx (1879-1949)

Le Kamerdelle sous la neige

Olio si tela cm 53 x 44


Certificato di autenticità. Philibert Cockx (Ixelles 1879-Uccle 1949) «Le Kamerdelle sous la neige » Olio su tela cm 53 x 44 Firmato in basso a destra : PH Cockx Pittore, acquarellista e acquafortista di paesaggi, ritratti ,scene d’interno, marine e nature morte, nacque a Ixelles il 29 aprile 1879, morì a Kamerdelle il 2 settembre 1949. Autodidatta. Cockx partecipò a numerose correnti d’avanguardia d’inizio novecento. Con Auguste Oleffe, capofila dei « Fauvistes Brabançons », Cockx frequentò « l’Atelier libre l’Effort », un circolo artistico effervescente dove i giovani pittori anticonformisti cercavano di trovare un linguaggio nuovo per rigenerare l’arte. In tale contesto , conobbe Rik Wouters, Jos Abert , Jehan Frison, Marcel Jefferys, Willem Paerels, Ferdinand Schirren, Louis Thévenet, Médard Verburgh, Médard Maertens, Jean Brusselmans,… A contatto con Rik Wouters e i pittori « Fauves » , Cockx esplorò la sonorità e la gioia dei colori ardenti creando un suo stile molto personale. Marguerite Devigne scrisse nel 1949: «  Cet art est riche de sentiment et de poésie. Lentement, progressivement, il a créé son langage. S’il n’a pas ignoré les recherches de ses prédécesseurs immédiats et de ses contemporains, s’il en a accepté quelques résultats, il ne s’est pas détourné de son effort d’exhaussement vers une sobriété et une plénitude de plus en plus parfaites. La route qui l’a conduit jusqu’aux sommets est sienne, il l’a tracée et ses pas seuls y sont marqués. » Cockx era dotato di un talento innato basato su uno spiccato senso poetico ed una capacità istintiva di trattare il colore e di cogliere, in un solo sguardo, la sintesi delle forme sotto l’effetto di ogni minima sfumatura di luce. Il processo creativo di Cockx si ricollega perfettamente all’arte della composizione esposta da Baudelaire nella poesia « Paesaggio » : guardare, isolarsi, ripensare e tradurre la propria visione. « Je verrai les printemps, les étés, les automnes ; Et quand viendra l’hiver aux neiges monotones , Je fermerai partout portières et volets, Pour bâtir, dans ma nuit, mes féeriques palais ; Alors je reverrai des horizons bleuâtres, Des jardins, des jets d’eau, pleurant dans les albâtres. » Descrizione : Sul retro, un articolo apparso nel giornale: “Le Soir” del 21 gennaio 1976 parla della personale di Philibert Cockx in corso presso la Galerie Horizons fino al 3 febbraio 1976. “Cet art plein d’ardeur, de science et de poésie nouvelle a de quoi surprendre par sa jeunesse préservée” In particolare, tra le opere esposte, cita: “Le Kamerdelle sous la neige” che presumibilmente corrisponde al quadro qui descritto. Un dipinto facente parte di un’insieme di opere rivelatrici della tecnica sapiente di Cockx e della sua elevazione spirituale. “Puisse Philibert Cockx trouver enfin la place qu’il mérite dans le fécond inventaire de notre peinture de la première moitié du siècle” Paul Caso Kamerdelle (Uccle) era un luogo autentico e silenzioso molto amato da Cockx : « Pourquoi voyager, j’ai là tout l’univers devant moi » diceva spesso l’artista. Il paesaggio dominato dai colori accesi e vibranti, che quasi non lasciano spazio alle forme e al disegno, risale chiaramente al periodo « Fauve » dell’artista. La firma eseguita con le iniziali del nome in maiuscolo permette di collocare l’opera più precisamente intorno alla seconda decade del novecento. Con un tocco denso e materico, prestando una particolare attenzione all’effetto della luce sul bianco della neve, Cockx restituisce tutta l’emozione provata di fronte alla bellezza della natura. Dopo la prima guerra mondiale , la sua tavolozza si scurì e il suo stile evolse verso l’espressionismo. Cockx partecipò a numerose mostre nazionali ed internazionali. (Cfr liste allegate.) Opere nei seguenti musei: Bruxelles: Musées Royaux des Beaux-Arts: La robe de taffetas, La paysanne flamande; La casaque rouge. Anversa: Musée Royal des Beaux-Arts: Le printemps, Le rideau blanc, Le cheval blanc. Charleroi: Musée des Beaux-Arts: La Dame à la mantille. Liège: Musée des Beaux-Arts: Nature morte aux fleurs, La Dame en noir. Ixelles: Musée des Beaux-Arts: Nature morte, Intérieur. Namur: Musée des Beaux-Arts: Paysage d’hiver. Tournai: Musée des Beaux-Arts: Les poissons. Buenos-Aires: Musée des Beaux-Arts: La terrasse. Bibliografia : Lienaux Arild « Philibert Cockx » Monographies de l’art belge. Ed. Meddens SA Bruxelles E.Bénézit « Dictionnaire des peintres,sculpteurs, dessinateurs et graveurs » Ed.Grund vol.3( p.88 ) Paul Piron « PIRON : Dictionnaire des Artistes Plasticiens de Belgique des XIX et XX siècles »  Ed. Art in Belgium (p.231) Andrée Dessert -Corvol « ARTO : Dictionnaire Biographique Arts Plastiques en Belgique » (pp. 192-193) Serge Goyens de Heusch "L'impressionisme et le fauvisme en Belgique" Fonds Mercator Albin Michel (pp.302,316,331,344,364,365,366,386,406,407,408,428,431,444) Stato di conservazione : buono

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Ribarz Rudolf (1848-1904)

Ribarz Rudolf (1848-1904)

Le moulin

Olio su tavola cm 56 x 39


Certificato di autenticità : Rudolf Ribarz (1848-1904) «Le moulin » Olio su tavola cm 56 x 39 (con cornice dorata coeva cm 81 x 64) Firmato ,datato e situato  in basso a sinistra: Ribarz 1878 Paris Pittore di paesaggi e fiori, nacque il 30 maggio a Vienna, morì nella stessa città il 12 novembre 1904. Ribarz si formò presso l’Accademia di Vienna sotto la direzione di Albert Zimmermann (1864 al 1867). Ribarz iniziò ad esporre i suoi dipinti dal 1868, a Vienna, Berlino,Dresda, Parigi, Munich: “First International Art Exhibition” (1869), Chicago, Anversa (1894). Nel 1875, egli intraprese un viaggio di studio a Bruxelles. Dal 1876 al 1892, l’artista soggiornò a Parigi dove frequentò Corot, Dupré e Daubigny. Egli subì l’influenza della “Ecole de Barbizon” per poi evolvere verso l’impressionismo. Dal 1876 al 1889, Ribarz partecipò al prestigioso « Salon des Artistes Français » .(cfr. schede in allegato) Nel 1889 ottenne la medaglia d’oro alla “Exposition Universelle” di Parigi con “Una veduta di Dordrecht” Opere presenti nei seguenti musei: Bayeux: “Paysage” ; Berne : « Eglise en Autriche”; Liège: “Vue prise en Hollande”; Munich: “Rue de village dans la basse Autriche”;Soleure: “Monastère de femmes du Chimsee”;Stoccolma: “Deux paysans de Cayeux”; Vienna: Galerie autrichienne: “Paysage de Cayeux”, Vaches au pâturage”, “Paysage hollandais”, “Dunes au tréport”, “Paysage de Lande”; Vienna: Musée historique: “Potirons dans un champ” Descrizione: Il dipinto qui descritto, datato 1878 e situato a Parigi corrisponde probabilmente all’opera presentata al Salon des Artistes Français nel 1880 dal titolo “Le Moulin” (cfr scheda in allegato) Bibliografia: « Dictionnaire des peintres sculpteurs dessinateurs et graveurs » E.Benezit Vol.8 (p.722) « Dictionnaire des petits maitres de la peinture 1820-1920 » Schurr & Cabanne Les Editions de l’Amateur (p.618) Stato di conservazione : buono

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Jules Van De Leen 1925

Jules Van De Leen 1925

Femme à la commode

Olio su tela cm 100 x 120


Certificato di autenticità. Jules Van De Leene " Femme à la commode » olio su tela (cm 120 x 100) firmato e datato in basso a destra  : J.Van de Leene 1925 Il dipinto fu esposto in una personale dedicata all’artista nell’ambito del “Cercle Artistique et Littéraire de Gand” N°4: “Femme à la commode” Questo circolo d’avant-garde fu fondato nel 1879 nell’intento di promuovere l’arte attraverso l’organizzazione di mostre ed eventi. (Catalogo dell’Esposizione in allegato) Pittore e acquerellista di paesaggi, ritratti, nudi, marine, scene d’interno con figure e di nature morte, si formò presso le Accademie di Ixelles e di Bruxelles (1899-1905) sotto la direzione di C.Montald. Dal 1912 al 1913 l’artista si stabilì in Olanda dove poté ammirare le opere di F.Hals e di Vermeer. In quel periodo dipinse numerose vedute innevate delle città che amava come Amsterdam e Hal. Nel 1914, Van De Leene espose alla “Exposition Générale des Beaux-Arts/Salon Triennale” presso il “Palais du Cinquantenaire” di Bruxelles. Tra il 1919 e 1922 trascorse diversi mesi in Francia poi dal 1927 tornò regolarmente nei Paesi Bassi fino al 1930. Nel 1987, fu organizzata una sua retrospettiva presso il “Centre d’Art de Rouge-Cloître”. Come si evince da un articolo (in allegato) apparso nel giornale “Le soir” del 28 gennaio 1995, Van De Leene si lasciò ispirare dal fascino del “Rouge-Cloître” , un antico monastero immerso nella natura che divenne un luogo prediletto da numerosi artisti. Descrizione: Rappresentata di spalle, in piedi davanti ad un cassettone impero, una giovane donna vestita di verde ci introduce nell’intimità della sua stanza. Straordinario è l’effetto luminoso dell’abat-jour che accende uno ad uno tutti gli oggetti posti sopra il comò enfatizzando il loro intenso impatto coloristico attraverso la loro immagine riflessa nello specchio e nel piano di marmo. Estremamente abile nel trattare la luce, Van De Leene immerge il resto della scena nella semi oscurità creando un contrasto chiaroscurale particolarmente suggestivo. Opere presenti nei seguenti musei: Museo delle Belle Arti di Bruxelles, Museo d’Ixelles, Museo di Bruges, Museo di Courtrai, Museo di Pau, Le Caire, Tokyo e Kaunas. Bibliografia : Serge Goyens de Heusch "L'impressionisme et le fauvisme en Belgique" Fonds Mercator Albin Michel (pp. 310.) Paul Piron « PIRON : Dictionnaire des Artistes Plasticiens de Belgique des XIX et XX siècles »  Ed. Art in Belgium (p.566) Andrée Dessert -Corvol « ARTO : Dictionnaire Biographique Arts Plastiques en Belgique » (p.309) Stato di conservazione : 0ttimo

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Iwill Marie Joseph leon Clavel (1850-1923)

Iwill Marie Joseph leon Clavel (1850-1923)

Temps pluvieux,Venise

Olio su tela cm 41 x 27


Certificato di autenticità : Marie-Joseph-Léon Clavel detto Iwill (1850-1923) «Temps pluvieux, Venise » Olio su tela cm 41 x 27 Firmato in basso a destra : Iwill Pittore e pastellista di paesaggi e di marine , nacque a Parigi nel 1850, morì a Parigi nel 1923. L’artista si formò sotto la direzione di Emmanuel Lansyer e Karl Joseph Kuwasseg. Clavel firmava le sue opere con uno pseudonimo "I will" che in inglese significa "voglio" per dimostrare il suo immenso desiderio di affermarsi come pittore. La sua volontà fu premiata permettendogli di collocarsi tra i paesaggisti francesi più importanti. Debuttò al "Salon des Artistes Français" nel 1875 esponendo le sue opere regolarmente fino al 1914. Nel 1885, Iwill iniziò ad esporre anche al “Salon de la Société Nationale des Beaux-Arts” , società della quale fu un membro fondatore. Inoltre partecipò a numerose altre esposizioni in Francia ( Salon de l’Union Artistique” di Toulouse, Salon di Mulhouse, Salon di Besançon,…) e all’estero . (cfr.Lista allegata) “Sociétaire des Artistes Français” nel 1883, ottenne una menzione onorevole nel 1884, una medaglia d'argento all’Esposizione Universale del 1889, la nomina di Cavaliere della Legione d'Onore nel 1894 e una medaglia di bronzo all'Esposizione Universale del 1900. Iwill fu un grande viaggiatore. Egli piantò il suo cavalletto in numerosi paesi soffermandosi in Italia, in modo particolare a Venezia e Roma, in Olanda, in Nuova Zelanda,… Opere presenti nei seguenti musei: Parigi: Museo d'Arte moderna di Parigi: "Avant l'orage"; Musée d’Orsay: “Venise au crépuscule”, “Nuit grise”, “Avant l’orage, La Hague”; Petit Palais: “Le soir, Paris sous la neige” pastel; Chateauroux: "Une allée à Arradan"; Amiens:"Spaarne à Amiens"; Béziers: Musée des Beaux-Arts: “Dans la Hague"; Bourg-en-Bresse: Musée Municipal: “Marine” Castres: Musée Goya: ”Route des Andelys”; Cherbourg: "Un canal à Venise"; Louviers: Musée de Louviers: “Vue du Grand Canal Venise” (1892) pastel Lisieux: "Avant l'orage"; Périgueux: "Coin de rue à Dinan"; Reims: "La Meuse à Dordrecht"; Rochefort: "Les bords de la Seine à Rouen”. Rouen: Musée des Beaux-Arts: “Le chemin inondé à Berck (1912) Descrizione: Sul retro del telaio, una scritta permette di intitolare il quadro: “Temps pluvieux, Venise”, e un’etichetta con il titolo del quadro e le sue dimensioni potrebbe indicare la partecipazione ad una mostra. In questo scorcio di Venezia dove sullo sfondo appare la basilica di Santa Maria della Salute, Iwill restituisce in modo sapiente l’atmosfera di una giornata piovosa quando il cielo grigio e cupo pare schiacciare la città. Al centro della scena, un tocco di luce reso con una pennellata materica crea un suggestivo contrasto luminoso. Bibliografia: « Dictionnaire des peintres sculpteurs dessinateurs et graveurs » E.Benezit Vol.5 (p.749) « Dictionnaire des petits maitres de la peinture 1820-1920 » Schurr & Cabanne Les Editions de l’Amateur (p.393) "Les peintres de la vallée de Chevreuse" Philippe et France Schubert. Les Editions de l'Amateur. Stato di conservazione : ottimo

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Henri Joseph Thomas (1878-1972)

Henri Joseph Thomas (1878-1972)

Portrait au mirroir

Olio su tela


Certificato di autenticità. Henri Joseph Thomas (Molenbeek-Saint-Jean 1878-Bruxelles 1972) " Portrait au mirroir" olio su tela (cm 75 x 63 ) Firmato in alto a sinistra : Henri Thomas Henri Joseph Thomas (Molenbeek-Saint-Jean 1878-Bruxelles 1972) Pittore, acquafortista, illustratore e scultore formatosi all’Accademia di Bruxelles (1895-1898). Pittore della « Belle Epoque » per eccellenza, la sua opera pare un inno alla donna. Dipinse infatti prevalentemente dei ritratti di figure femminili spesso ambientati in lussuosi interni borghesi mentre svolgono la loro « toilette » davanti allo specchio ma anche in luoghi mondani ( cabaret,bar ,…) e dei nudi sensuali con un tocco di provocazione tipico della « Femme fatale ». La sua tavolozza è dominata dalle ricche tonalità di verde e dal calore del rosso. Illustrò « La Toison de Phyrné » di Théo Hannon, « Du cœur aux lèvres » di Lucien Solvay, « Diaboliques » di Barbey d’Aurevilly. Thomas partecipò a numerose manifestazioni nazionali ed internazionali: “IX Internationale Kunstausstellung” di Monaco nel 1905; “Société des Peintres du Paris Moderne : Troisième exposition” nel 1905; « Salon du Cercle Artistique de Bruxelles » nel 1905, 1909 e 1921 ; « Société Nationale des Beaux-Arts de Paris » esponendo nel 1905: “Vénus”; nel 1906: “L’Habituée”; nel 1907: “L’oiseau du paradis”, “Coin de music-hall” , “Le rideau de Zéphir”; nel 1908: “Symphonie et Comparaison”; nel 1910: “La dame aux gants noirs”; “Ausstellung Belgischer Kunst” di Berlino nel 1908; “X Esposizione d’Arte della Città di Venezia” nel 1912; “Exposition Universelle et Internationale de Gand”nel 1913. Il suo dipinto “L’étoile” fu esposto al “Musée Communal des Beaux-Arts d’Ixelles” e alla “Exposition Triennale de Liège” nel 1928. “Art Déco Belgique 1920-1940” Musée d’Ixelles 1988: “Les désemparés” Membro della « Gravure Originale Belge ». Descrizione: Il dipinto qui descritto, che risale agli anni venti del novecento, raffigura una fanciulla elegantemente vestita di giallo seduta su una “dormeuse”. Sullo sfondo, una specchiera tondeggiante permette all’artista di rivelare, con un tocco di sensualità, le spalle nude della donna creando l’effetto del quadro nel quadro. L’espressione profonda della protagonista e il suo sguardo sospeso lascia all’osservatore ampio spazio d’interpretazione suggerendo tuttavia quasi un’atmosfera di attesa. Opere nei seguenti musei: Bruxelles , Liegi : « Danseuse de cabaret », Bruges : « La table réservée », Barcellona : « Vénus » Bibliografia : E.Bénézit « Dictionnaire des peintres,sculpteurs, dessinateurs et graveurs » Ed.Grund vol.10 ( p.154 ) Paul Piron « PIRON : Dictionnaire des Artistes Plasticiens de Belgique des XIX et XX siècles »  Ed. Art in Belgium (p.506) Andrée Dessert -Corvol « ARTO : Dictionnaire Biographique Arts Plastiques en Belgique » (p.246-249) « Dictionnaire des petits maitres de la peinture 1820-1920 » Schurr & Cabanne Les Editions de l’Amateur (p.695-696) Stato di conservazione : ottimo

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Hippolyte Camille Delpy (1842-1910)

Hippolyte Camille Delpy (1842-1910)

Matinée d'automne à Criquebeuf sur Seine

Olio su tela cm 60 x 100


Certificato di autenticità : Hippolyte-Camille Delpy (Joigny 1842- Parigi 1910) «  Matinée d’automne à Criquebeuf sur Seine (Eure) » Olio su tavola (cm 60 x 100) (cm 93 x 133 con cornice dorata coeva ) Firmato e datato in basso a destra H.C.Delpy 1901 Siglato sul retro : H.C.D. Tela originale con il marchio dell’anatra. ESPOSIZIONI: Salon des Artistes Français del 1901. Catalogo n° 620 Figlio di una famiglia benestante di Joigny (Yonne), Delpy nacque il 16 aprile 1842 a Joigny , morì il 10 giugno 1910 a Parigi. Allievo di Charles François Daubigny e contemporaneo degli impressionisti, Delpy associò la tecnica appresa da Daubigny ad una tavolozza dai colori più vivaci e dal tocco più vigoroso, caratteristiche tipiche della generazione dei pittori di Barbizon. Durante l’estate, Delpy che era quasi coetaneo ed amico del figlio di Daubigny, Karl, anche lui pittore, fu spesso ospite della famiglia Daubigny ad Auvers-sur-Oise dove fece numerose escursioni a bordo della loro « bateau-atelier : le Botin ». Nel 1863, dopo essere stato presentato da Daubigny a Camille Corot, Delpy iniziò a frequentare l’atelier del grande Maestro in Rue Paradis Poissonnière a Parigi. Delpy seppe coniugare lo stile romantico ed idealizzato di Corot a quello più contemporaneo e realistico di Daubigny elaborando un suo modo di dipingere estremamente armonioso. Debuttò al “Salon des Artistes Français” del 1869 e nel dicembre dello stesso anno cominciò a dipingere delle scene di paesaggi innevati come fecero Camille Pissarro e Claude Monet nel corso di quel inverno particolarmente rigido e nevoso. Intorno al 1870,Delpy lavorò spesso a Ville-d’Avray, luogo preferito di Corot, e a Auvers-sur-Oise dove Delpy sposò Louise Berthe Cyboulle che morì nel 1885. In questo periodo, strinse amicizia con Pissarro e Cézanne che condividevano la sua ammirazione per Daubigny. Nel 1873 e 1874, i suoi dipinti esposti al Salon furono accolti dal pubblico con grande entusiasmo e nel 1875 presentò, per la prima volta, un paesaggio innevato che ricevette i complimenti del noto critico Jules Antoine Castagnary per la sua originalità. Nel 1876, Delpy organizzò una vendita dei suoi quadri al « Hôtel Drouot » di Parigi che ebbe un grande successo con la vendita di 45 opere. Lo stesso anno, il pittore traslocò con tutta la famiglia a Bois-le-Roi, in prossimità della Foresta di Fontainebleau. Al Salon del 1880 espose una scena raffigurante la raccolta delle patate, il suo primo paesaggio con delle figure di grandi dimensioni. Intorno al 1880, Delpy lavorò alternativamente sulla costa della Normandia, nella foresta di Fontainebleau e a Parigi. Al « Salon des Artistes Français » del 1884, Delpy ricevette la sua prima medaglia di terza classe. Nel 1886, Delpy fece un viaggio negli Stati Uniti. Lo stesso anno divenne membro della « Société des Artistes Français ». All’Esposizione Universale di Parigi del 1889, Delpy ottenne una Menzione Onorevole. La Galleria Georges Petit, un’istituzione di primo piano per la pittura francese dell’epoca, cominciò a vendere le sue opere ed ad organizzare numerose sue mostre personali. Nel 1890, sposò Marie-Cécile Lenormand che morì nel 1898. Il 16 novembre 1900 sposò Joséphine Peguy. Suo figlio Henry-Jacques Delpy fu, anche lui, un pittore. Nel 1900, espose contemporaneamente al « Salon des Artistes Français » dove ottenne una medaglia di seconda classe e alla Esposizione Universale di Parigi. Da questo momento in poi, fu considerato « Hors Concours », un riconoscimento che permetteva agli artisti di esporre i loro quadri al Salon senza dovere sottoporli al giudizio della Giuria. Nel 1908, la prestigiosa Grafton Gallery di Londra organizzò una sua retrospettiva. Opere presenti nei seguenti musei : Parigi :Musée Carnavalet : « Neige à Montmartre » ;  Museo di Béziers : « La grande rue du village d’Auvers », « Cour de ferme » ; Museo di Louviers : « Forêt de Fontainebleau », « Vieux chêne au Bas-Bréau » Baltimore : Walters Art Museum : « La Maison de M.Lucas » Bibliografia : « DICTIONNAIRE DES PEINTRES SCULPTEURS DESSINATEURS ET GRAVEURS » E.Benezit Vol.3 (p.478) « DICTIONNAIRE DES PETITS MAITRES DE LA PEINTURE 1820-1920 » Schurr & Cabanne. Les Editions de l’Amateur (pp. 229-230) « Hippolyte Camille Delpy : Invitation au voyage » Michèle Lannoy Duputel Paris, Léopold d’or : 1989. Stato di conservazione : ottimo.

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Paul Lecomte (1842-1920)

Paul Lecomte (1842-1920)

Bords du Cher

Olio su tela cm 35 x 65


Certificato di autenticità : Paul Lecomte (Paris 1842-1920) «Bords du Cher » Olio su tela cm 35 x 65 Firmato in basso a destra : Paul Lecomte Pittore ed acquarellista , nacque a Parigi il 25 aprile 1842, morì nella stessa città il 21 marzo 1920. Egli lavorò a Parigi, in Bretagna, in Normandia e nel sud della Francia. Lecomte è considerato uno degli ultimi esponenti di rilievo della “Ecole de Barbizon” Allievo di Emile Lambinet (1815-1877). Egli espose al “Salon des Artistes Français”dal 1868 al 1914 ottenendo una menzione d’onore nel 1882, una medaglia di terza classe nel 1888 e una medaglia di seconda classe nel 1895. Gli venne inoltre riconosciuta una menzione d’onore alla “Exposition Universelle” del 1889 e una medaglia d’argento alla “Exposition Universelle” del 1900. Descrizione: Il dipinto qui descritto corrisponde probabilmente al quadro presentato “HORS CONCOURS” al Salon des Artistes Français del 1907 dal titolo: “Bords du Cher” (Cfr.scheda allegata) Come si evince da una vecchia cartolina, il luogo raffigurato rappresenta infatti una veduta del ponte di Cher situato nella regione Centro Valle della Loira (Francia). Opere presenti nei seguenti musei: Parigi: Musée du Louvre: «Personnages sur une place d’un petit village de pêche” aquarelle,  Musée Carnavalet: “Le quai de l’horloge” » ; Mulhouse: Musée des Beaux-Arts: « Le Pont Neuf” Paris; Gray, Musée Baron-Martin . Bibliografia: « Dictionnaire des peintres sculpteurs dessinateurs et graveurs » E.Benezit Vol.6 (p.521) « Dictionnaire des petits maitres de la peinture 1820-1920 » Schurr & Cabanne Les Editions de l’Amateur (p.455) Stato di conservazione : ottimo

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Alexandre Tielens (1879-1939)

Alexandre Tielens (1879-1939)

La terrazza del Rouge-Cloître

Olio su tela cm 67 x 56


Certificato di autenticità. Alexandre Tielens (Bruxelles 1879-1939) " La terrazza del Rouge-Cloître » olio su tela (cm 67 x 56) firmato in basso a sinistra  : A.Tielens Pittore postimpressionista di paesaggi, di vedute cittadine e di nature morte. Egli si formò all'Accademia di Bruxelles . Il suo stile è realista con un tocco impressionista, i suoi dipinti sono caratterizzati da una pittura materica. Alla “Ecole française” di Bruxelles è conservato un suo dipinto murale. Descrizione: Il dipinto qui descritto raffigura la terrazza del Rouge-Cloître come appare in una cartolina del 1920. (in allegato) L’antico monastero Rouge-Cloître, fondato nel XIV°secolo, costituisce uno dei patrimoni architettonici e naturalistici più importanti della regione Bruxelles-Capitale. Il prestigioso edificio che conobbe il suo massimo splendore durante il XV° e il XVI° secolo, cadde in declino e alla fine del settecento fu trasformato in sito industriale. All’inizio del XIX° secolo, attratti dal fascino dell’antico priorato situato in mezzo alla natura, il Rouge-Cloître divenne un luogo prediletto da numerosi artisti che decisero di aprire il loro atelier. Bibliografia : Andrée Dessert -Corvol « ARTO : Dictionnaire Biographique Arts Plastiques en Belgique » (pp.251-252) Serge Goyens de Heusch "L'impressionisme et le fauvisme en Belgique" Fonds Mercator Albin Michel (p.460) Stato di conservazione : buono

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Marcel Jefferys (1872-1924)

Marcel Jefferys (1872-1924)

Cour ensoleillée

Olio su tela cm 90 x 100


Certificato di autenticità. Marcel Jefferys (Milano 1872 – Ixelles 1924) «Cour ensoleillée» Olio su tela ( cm 90 x 100) ( cm 110 x 120 con cornice) Firmato e siglato in basso a destra : Marcel Jefferys Il dipinto che risale al 1905 fu esposto al Salone annuale « Les Indépendants Cercle d’Art » di Bruxelles dal 5 al 29 agosto dello stesso anno. (Cfr. Scheda catalogo n°4) Dal 23 febbraio al 17 marzo 1929, il quadro fu nuovamente esposto e pubblicato nell’ambito di una personale di Marcel Jefferys allestita presso il « Palais des Beaux-Arts » di Bruxelles . (cfr. Catalogo della mostra di Robert Bendère, Les Editions d’Art Jos Vermaut ) Pittore e acquarellista impressionista di vedute cittadine, ritratti, paesaggi, marine e nature morte. Marcel Jeffery nacque a Milano il 9 agosto 1872 e morì a Ixelles il 14 maggio 1924. Nel 1880, si trasferì con la sua famiglia a Bruxelles dove fu l’allievo di Henriette e Alfred Ronner. Jefferys visitò i Paesi Bassi, l’Italia (Venezia e Firenze) e la Francia dove scoprì la pittura impressionista. Nel 1893, intraprese un viaggio negli Stati Uniti . Al suo ritorno, le opere di questo « American Tour » furono esposte al « Salon de l’Art Belge » di Ginevra nel 1894. Nel decennio 1890-1900, impregnato dalla pittura di P.Cézanne, C.Monet, C.Pissarro e soprattutto di J.Ensor diventò uno dei pittori luministi più importanti del Belgio. « Les peintres luministes » fu il titolo che scelse lo storico d’arte François Maret per il suo saggio sui pittori impressionisti del Belgio. (1944) Nessun altro pittore belga riuscì infatti ad interpretare così bene lo spirito gioioso, spontaneo, mutevole e leggero della pittura impressionista. Nel 1912, soggiornò a Versailles poi a Parigi. Durante la prima guerra mondiale si trasferì a Londra dove subì l’influenza di Turner e di Whistler.I quadri realizzati nella capitale inglese furono presentati dalla prestigiosa galleria « Georges Giroux » nel 1920. Dal 1892, Jefferys partecipò a numerose esposizioni in Belgio , in particolare a quelle della « Société Artistique et Littéraire de Bruxelles », del circolo « Les Indépendants Cercle d’Art » (1905,1908,1909,1910,1911,1912,1913) del gruppo « Art Contemporain » (1921,1925). Nell’introduzione del catalogo della mostra della « La Libre Esthétique », associazione artistica belga d’avanguardia (febbraio – marzo 1905) a proposito del sentimento che suscitano le opere di Marcel Jefferys, scrissero : « A l’expression de la réalité objective, on substitue l’idéal d’un poème optique de clarté et d’harmonie, on veut émouvoir au moyen d’impressions subjectives par les jeux de la lumière qui devient la chose principale » Alla mostra della « La Libre Esthétique » del 1912 Jefferys espose il suo « Théâtre des Singes » a fianco delle opere di Georges Lemmen, Willem Paerels e Pierre Bonnard. Sempre in Belgio espose al « Salon de Liège, alla « Exposition Universelle de Gand » (1913), alla « Exposition Générale des Beaux-Arts /Salon Triennale » di Bruxelles (1914). All’estero espose A Parigi , dal 1902 al 1922, al Salon della « Société Nationale des Beaux-Arts » (della quale fu anche socio) « Vieux domaine » (1902) e « Fin d’été » (1903) ; al « Salon des Artistes Français » ; al « Salon des Indépendants » (Jardin des Tuileries-Serres de l’Orangerie) nel 1908 : « Brouillard doré », « Au Pays Wallon », « Frais matin », »Soleil voilé », nel 1909 : « Au parc de Bruxelles » e « Neige ». A Venezia : All’Esposizione Internazionale d’Arte della città di Venezia del 1912, 1920, 1928 e 1930. (cfr. Lista opere esposte in allegato) A Bordeaux, Monaco, Berlino, Glasgow, Brighton,Praga, Amburgo. (cfr.lista allegata) Paul Colin scrisse : « Jefferys who delighted in the interpretation of atmosphere, sought the subtleness of colours, the ephemeral fragility of the effects of sun,the attraction of scarcely discernible landscapes , which each one completes according to his dreams. » Retrospettiva alla Galleria Georges Giroux nel 1913 e al « Palais des Beaux-Arts » di Bruxelles nel 1929 dove fu esposto il dipinto qui descritto. Descrizione : L’opera qui descritta raffigura il cortile della casa di Georges Morren, amico intimo dell’artista, dove sulla destra si scorge appena un bambino, probabilmente Jack (1896-1961), il figlio di Marcel Jefferys. Il dipinto risale al 1905, anno in cui Jefferys dipinse un suo capolavoro « La Fête des ballons », un’opera gigantesca (cm 215x170) conservata ai Musei Reali delle Belle Arti di Bruxelles. (cfr.Foto in allegato) Sebbene in questo quadro Jefferys descriva un’atmosfera intima e silenziosa facente parte della sua vita privata, intorno al 1905, l’artista fortemente attratto dalle feste popolari, dai giardini pubblici e dai music-hall gremiti di gente rappresentò spesso tali spettacoli della vita contemporanea. Protagonista assoluta di questo delizioso giardino è la luce della quale Jefferys traduce ogni variazione e riflesso seguendo l’emozione che prova in quel preciso istante. Un’impressione mutevole che cerca di fissare sulla tela « sostituendo la realtà oggettiva della scena con una poesia ottica di luce e armonia » (O.Maus) Il vialetto illuminato che parte dall’importante cancello marrone, in un primo momento conduce l’occhio dell’osservatore sul carretto verde dal vivace interno rosso, sul cavalluccio a rotelle sempre rosse e sulla sedia collocata accanto all’albero. Poi lo sguardo scivola verso destra dove il piccolo Jack , che quasi si confonde con il bianco del muro, pare preferire ai suoi giocattoli la grande superficie immacolata posta di fronte a sé forse per il desiderio di dipingerla nell’intento di emulare le gesta del padre. Opere nei seguenti musei: Bruxelles : Musées Royaux des Beaux Arts de Belgique : « Vue de la Seine au Pont-Royal », « Fête des ballons » ; Liegi : « Museo delle Belle Arti : « Préparatifs de fête » ; Gand e Ixelles. Bibliografia : E.Bénézit « Dictionnaire des peintres,sculpteurs, dessinateurs et graveurs » Ed.Grund vol.6( p.57 ) P.& V. Berko e Norbert Hostyn « Seascapes of belgian painters born between 1750 & 1875" Ed. Laconti (p.85) Paul Piron « PIRON : Dictionnaire des Artistes Plasticiens de Belgique des XIX et XX siècles » Ed. Art in Belgium (p.764) Andrée Dessert -Corvol « ARTO : Dictionnaire Biographique Arts Plastiques en Belgique » (pp. 207-208-209) Paul Piron "Deux siècles de signatures d'artistes de Belgique" Ed. Art in Belgium (p.340) Serge Goyens de Heusch "L'impressionisme et le fauvisme en Belgique" Fonds Mercator Albin Michel (pp.221,266,268,271,272,273,302,355,457) G.Schurr & P.Cabanne « Dictionnaire des petits maîtres de la peinture » Les Editions de l’Amateur (p.401) Robert de Bendère « Marcel Jefferys » Les Editions d’Art JOS VERMAUT Paris,Bruxelles,Courtrai. Stato di conservazione : ottimo

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Fernand Toussaint (1873-1956)

Fernand Toussaint (1873-1956)

Ritratto di giovane donna

Olio su tela cm 72 x 90


Certificato di autenticità. Soggetto : «Ritratto di giovane donna » Olio su tela (cm 72 x 90) Firmato : F.Toussaint Fernand Toussaint (Bruxelles 1873-Ixelles 1956) Cresciuto in un ambiente agiato e culturalmente elevato, presto si intuì di dover incoraggiare il talento del giovane artista cosicché a soli 15 anni divenne l’allievo di Jean Portaels presso l’Accademia di Bruxelles. A 18 anni, si trasferì a Parigi dove terminò gli studi e conobbe l’arte di Nicolas Lancret con le sue frivole marchese e di Maurice Quentin Latour con la sua indimenticabile « Madame de Pompadour ». Influenzato da questi maestri abili nell’andare oltre la bellezza della donna per svelarne i suoi segreti, Toussaint si dedicò con passione alla ritrattistica, soggetto nel quale seppe dimostrare il meglio di sè tanto da essere definito da Mario de Monchi : « Le maître incontesté de la grâce et du charme de la femme ». Non solo, il suo splendido ritratto di donna « Printemps » (foto in allegato) gli valse la Medaglia d’oro al Salon des Artistes Français del 1929 e il successo del quadro fu così grande che « L’illustration », la nota rivista parigina dell’epoca, gli consacrò un numero speciale pubblicando l’opera a colori. « Faut-il ranger dans le genre ou le portrait ce « Printemps » de M. Toussaint bien composé, coloré, chaudement peint? La fantaisie dans la tradition flamande ne s’éloigne jamais beaucoup de la réalité. Pas d’autres symboles qu’une figure assise , avec les attributs féminins de la saison nouvelle, la robe légère, les fleurs du chapeau, le châle qu’on rejette des épaules et, dans le regard fixe sur la vie, le secret d’un cœur.” Article de Jacques Baschet: “Le Salon” L’Illustration, 11 mai , 1929, N77 n°4497. Artista dal gusto aristocratico e raffinato, eccelse anche nella raffigurazione di nature morte e paesaggi. Oltre alle rose, le sue preferite, dipinse numerose composizioni floreali dal tocco delicato e sensuale. « Les pois de senteur » (Foto in allegato) Dalle sue passeggiate solitarie immerse nella natura nacquero invece dei paesaggi semplici intrisi di sentimento. Camille Lemonnier , dal 1906, lo collocò con Constant Permeke e Adrien Le Mayeur tra i pittori « qui élargissent les horizons du paysage rustique et familier ». Toussaint, perfetto gentleman, amò e fu amato da Parigi ma fu attratto anche da Londra e dall’Inghilterra, patria di grandi maestri quali Georges Romney , Il Fragonard inglese, Thomas Lawrence, Joshua Reynolds, Thomas Gainsborough che gli svelarono il fascino poetico e sentimentale della donna inglese. Scrissero di lui : « I suoi quadri rappresentano un’epoca nella quale la bellezza e il pudore della donna erano ancora al posto d’onore. Anche i suoi nudi sono pervasi da una grande delicatezza. » Pittore, acquarellista e illustratore , la sua affiche « Le Sillon » fu pubblicata in « Les maîtres de l’affiche » (1895-1900) (Foto in allegato) Fu membro del gruppo : « Le Sillon » . Partecipò alle Esposizioni della « Libre Esthétique ». Medaglia di Terza Classe al Salon des Artistes Français nel 1901. Oggi giorno le opere di Fernand Toussaint sono ricercate dai più importanti collezionisti d’arte europea postimpressionista. Un artista dallo stile inconfondibile e dal talento riconosciuto a livello internazionale tanto da essere soprannominato :« Le Renoir belge ». Opere presenti nei musei di Ixelles , di Saint-Josse-Ten-Noode (Charlier), di Anversa. Descrizione : Il ritratto monumentale di questa giovane donna seduta ad un tavolino è un meraviglioso esempio di come Toussaint non si limita a raffigurare la bellezza femminile ma egli osserva e studia attentamente la sua modella per cercare di coglierne il suo stato d’animo. Quale sentimento celano quel suo sguardo intimorito e quella mano in tensione in una donna che dall’abbigliamento « bohémien » e dalla ribelle capigliatura appare così spavalda ? Verso chi rivolge quegli occhi tanto espressivi ? In un ravvicinato primo piano che conferisce al dipinto una maggiore efficacia introspettiva, Toussaint contrappone alla fisicità significativa della donna la sua fragilità interiore, forse una vulnerabilità sociale. In questo modo, incuriosisce e coinvolge l’osservatore costringendolo ad interrogarsi sulla vera natura della giovane. A rafforzare il forte impatto emotivo del ritratto è la tecnica straordinaria di Toussaint che stende in modo generoso i colori vivaci creando dei contrasti chiaroscurali estremamente suggestivi. Bibliografia : E.Bénézit « Dictionnaire des peintres,sculpteurs, dessinateurs et graveurs » Ed.Grund ( Vol 10 :p.251 ) Fernand Toussaint (1873-1956) Patrick et Viviane Berko, Stéphane Rey Collection Berko Norbert Hostyn « Dictionnaire des peintres de fleurs » Ed.Berko (pp.48,49,50,51,371,372,373,374,375 ) « PIRON : Dictionnaire des Artistes Plasticiens de Belgique des XIX et XX siècles » Ed. Art in Belgium (p.521) Andrée Dessert -Corvol « ARTO : Dictionnaire Biographique Arts Plastiques en Belgique » (p.262,263,264) Stato di conservazione : ottimo In fede:

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Lucien Frank (1857-1920)

Lucien Frank (1857-1920)

Effet de lune: la Panne

Olio su tela cm 60 x 84


Certificato di autenticità. Lucien Frank (Bruxelles 1857-Ohain 1920) «Effet de lune: la Panne» Olio su tela cm 60 x 84 Firmato in basso a destra : L. Frank Sul retro, il numero 8053 indica presumibilmente che il dipinto partecipò ad una mostra. Pittore , acquarellista e pastellista impressionista di vedute cittadine, di paesaggi, di marine e di figure. Lucien Frank nacque a Bruxelles il 10 novembre 1857 e morì a Ohain (Francia) il 19 gennaio 1920. Il critico Edouard–Louis De Taye scrisse di lui nell’ambito di un’esposizione del 1898 : « Impressioniste délicat, symphoniste et technicien habile. Paysagiste à la fois subtil et sincère, il sait communiquer aux sites qu’il interprète beaucoup de douceur jointe à une évidente poésie » Lucien Frank fu allievo di Daubigny (uno dei pittori più importanti della « Ecole de Barbizon ») a Parigi dove incontrò anche Manet. Debuttò al « Salon d’Anvers » del 1881. Frank partecipò regolarmente alla « Exposition Générale des Beaux-Arts » di Bruxelles esponendo nel 1881 : « Sous bois » e Environs de Groenendael » ; nel 1887 : « Soleil couchant » ; nel 1893 : « Avril,Tervueren » e « Chemin des loups, Tervueren » ; nel 1897 : « Il neige » (Exposition Internationale de Bruxelles) ; nel 1900 : « Crépuscule », « Mouvement du port, Dordrecht » e « Contrejour, Dordrecht » ; nel 1903 : « Soir d’hiver », « Soir de septembre » e « Crépuscule » ; nel 1907 : « Etang de Valkenburg »,  « Entre chien et loup » e « Rijsoord Hollande » Dal 1882 espose dei paesaggi impressionisti e delle vedute di città della Francia e delle Fiandre al « Salon des Artistes Français » di Parigi. In particolare presentò « Sous bois » nel 1882, « Mai, paysage » nel 1891, «Décembre,Tervueren » e « Chemin des loups,Tervueren » nel 1893. Al Salon del 1901 della « Société Nationale des Beaux-Arts » (Parigi) espose « Crépuscule ». Al « Salon des Beaux-Arts » di Ostenda del 1907 espose 14 dipinti. (Cfr. Lista allegata) Nel 1912, presentò due dipinti all’esposizione : « Sommaire des peintures et sculptures de l’Ecole Contemporaine » presso il «  Musée National du Luxembourg » di Parigi. Dal 1890, Frank lavorò nei dintorni di Tervuren considerata la « Barbizon des peintres belges » . Ma anche la costa belga, i Paesi Bassi, la Francia e la Spagna attrassero la sua attenzione, questi luoghi infatti furono delle fonti d’ispirazione che gli permisero di acquisire uno stile molto personale. I suoi paesaggi chiari e luminosi trasmettono la gioia di vivere all’immagine della sua allegra personalità mentre le sue vedute di città descrivono pienamente la spensieratezza della Belle Epoque. « Lucien Frank semble avoir le travail facile, il voit juste, il varie ses impressions et ,tout préoccupé qu’il soit de variété et de mouvement, il faut convenir qu’il apporte dans cette abondance beaucoup de choix, de goût et de discernement » scrisse Georges Eeckhoudt nel 1913. Descrizione : Il quadro qui descritto rappresenta un’imbarcazione a bassa marea circondata da pescatori. Il dipinto caratterizzato da un tocco vibrante e da una tavolozza materica, mostra la grande abilità di Frank nel rendere gli effetti della luce coinvolgendo l’osservatore nell’atmosfera mutevole e impalpabile della pittura « en plein air ». Opere nei seguenti musei: Bruxelles : Musées Royaux des Beaux Arts de Belgique : « Automne », « Mare à l’automne », « Quai de pêcheurs à Ostende », « En Hollande » ; Ixelles : Museo delle Belle Arti « Avril à Tervuren » ; Tervuren : Musée Hof van Melijn : « Etang à Vossem », « Verger en fleurs à Groenendael », « La rue du Hertenberg à Tervuren » ; Liegi : Musée des Beaux-Arts : « In the Breeze » ; Mons ; Anversa ; Parigi : «Musée d’Art Moderne ; Lyon : Musée des Beaux-Arts : « Les nouvelles de la guerre, Place Bellecour à Lyon » . Bibliografia : E.Bénézit « Dictionnaire des peintres,sculpteurs, dessinateurs et graveurs » Ed.Grund vol.4( p.501 ) P.& V. Berko e Norbert Hostyn « Seascapes of belgian painters born between 1750 & 1875" Ed. Laconti (p.72) Paul Piron « PIRON : Dictionnaire des Artistes Plasticiens de Belgique des XIX et XX siècles »  Ed. Art in Belgium (p.587) Andrée Dessert -Corvol « ARTO : Dictionnaire Biographique Arts Plastiques en Belgique » (pp. 45-47) Paul Piron "Deux siècles de signatures d'artistes de Belgique" Ed. Art in Belgium (p.264) Serge Goyens de Heusch "L'impressionisme et le fauvisme en Belgique" Fonds Mercator Albin Michel (pp.59,112,113,115,455) Herman De Vilder-Maurits Wynants « L’Ecole de Tervueren » ASBL Les Amis de l’Ecole de Tervueren 2000 (pp.235-236) Stato di conservazione : ottimo

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Arthur Navez (Anversa 1881-1931)

Arthur Navez (Anversa 1881-1931)

Piccolo scolaro

Olio su tela cm 73 x 99


Certificato di autenticità. Arthur Navez (Anversa 1881-Ixelles 1931) « Piccolo scolaro» olio su tela (cm 73 x 99) (cm 98 x 124 con cornice) Firmato in basso a destra: Navez Pittore di figure, di scene d’interno, di paesaggi e di nature morte, Arthur Navez nacque ad Anversa il 17 marzo 1881. La sua vocazione d’artista emerse in tenera età infatti a soli 11 anni egli superò con successo l’esame di ammissione all’Istituto delle Belle Arti di Anversa. A 19 anni frequentò per un anno l’Accademia di Bruxelles poi si trasferì a Parigi dove fu subito ammesso alla “Ecole des Beaux-Arts” presso l’atelier di Jean Léon Gêrome. Durante il suo soggiorno parigino che durò sette anni, Navez perfezionò il suo stile visitando le gallerie d’arte moderna e il Louvre particolarmente attratto da Fouquet,Clouet, Chardin, Watteau, Rembrandt,Manet,Degas. Debuttò con uno stile realista prossimo alla pittura di Manet e di Degas per evolvere intorno al 1910 verso una resa sintetica collocandosi all’interno del movimento: “Le Fauvisme Brabançon”. Nel 1907 tornò a Bruxelles dove lavorò senza tregua per tutta la sua vita perseguitato dalle difficoltà materiali in quanto era già padre di un bambino e sua moglie soffriva di tubercolosi. Nel 1908, Navez espose al Salon annuale del movimento artistico “Le Sillon” presentando un ritratto di suo figlio pubblicato nel catalogo dell’esposizione. Dal 1917, lo stile del pittore mutò in modo significativo. Influenzato da Cézanne egli si dedicò ad una pittura più strutturale quasi ad arrivare ad un cubismo figurativo. Alle esposizioni del “Cercle Artistique”di Bruxelles del 1923, del 1926 e del 1929 dove l’artista presentò prevalentemente delle nature morte ,egli riscosse un enorme successo. Dopo il 1923, Navez dipinse quasi esclusivamente delle nature morte dalle tonalità sobrie e dalla pennellata estremamente materica. La critica scrisse: “Les natures mortes qu’Arthur Navez nous montre aujourd’hui sont harmonieuses , opulentes et faites de matière consistante et de formes précises, elles portent la marque d’une sensibilité individuelle et bien de notre temps par le choix des sujets et surtout par la qualité de la couleur, par sa fraîcheur et sa subtilité, par les sonorités délicates où tant de sensations s’accordent. Nel 1932, nell’ambito del “Salon du Printemps” di Bruxelles, fu organizzata una sua importante retrospettiva. Charles Vildrac scrisse nella sua monografia: “Pourvu d’un métier admirable et de mieux en mieux adapté à sa nature, à sa vision, il croit encore que tout art s’applique à traduire,à magnifier, à transposer harmonieusement la vie palpitante, sa grâce et sa splendeur.” “En somme, Navez aspire à la Peinture dans ce qu’elle a d’essentiel et de permanent sans aucun souci des contorsions et des maquillages de la mode.” Descrizione: Questo dipinto, reso con una ricchezza di toni e luce incomparabili, risale chiaramente al periodo « Fauve » di Navez (circa 1910) Cogliendo pienamente lo spirito dei Fauvistes Brabançons, che ricercavano nei gesti semplici del nostro quotidiano la gioia di vivere , l’artista rappresenta all’interno di una stanza colma di oggetti familiari , un bimbo intento a fare i compiti. (Dato che in questo periodo il figlio di Navez aveva l’età del bimbo rappresentato e che quest’ultimo assomiglia molto a “Enfant au coq”del 1913, potrebbe trattarsi di un ritratto del proprio figlio.) Ogni elemento ,trattato da protagonista, occupa e definisce lo spazio pittorico con prorompente personalità. La composizione del quadro è sapientemente studiata ed esiste un rapporto intimo tra gli oggetti dipinti che per contrasto o similitudine di forme e colori si richiamano l’un l’altro. Questo calibrato gioco di linee, colori, luce e volumi che va oltre il soggetto raffigurato ha sull’osservatore un potente effetto emotivo. Opere presenti nei seguenti musei : Museo di Anversa, Gand, Ixelles e Liegi. Bibliografia : Charles Vildrac “Arthur Navez” Editions Pierre Tisné Paris 1949. Serge Goyens de Heusch "L'Impressionisme et le Fauvisme en Belgique" Fonds Mercator Albin Michel (pp. 331,346,355,406,417,426,433,440) Paul Piron « PIRON : Dictionnaire des Artistes Plasticiens de Belgique des XIX et XX siècles » Ed. Art in Belgium (p.217) Andrée Dessert -Corvol « ARTO : Dictionnaire Biographique Arts Plastiques en Belgique » (pp. 421-422) Stato di conservazione : buono (Il dipinto è stato rintelato) In fede:

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Médard Verburgh 1918

Médard Verburgh 1918

Vaso di fiori con ciliegie

Olio su tela cm 65 x 78


Certificato di autenticità. Medard Verburgh ( Roulers, Belgio 1886- Uccle, Belgio 1957) Firmato in basso a destra : m. verburgh Datato 1918 «Vaso di fiori con ciliegie » olio su tela (cm 65 x 78) Erede della grande pittura fiamminga del seicento e del settecento, Médard Verburgh conservò il genio dell’osservazione, la gioia del colore e l’amore per la materia proponendo una pittura realista a volte brutale ma quanto potente! Egli seppe imporsi con un modo di dipingere sincero e semplice, espressione intensa delle immagini che percepiva della vita, considerando il ritmo delle forme uno degli elementi essenziali della sua ricerca. Robert de Bendère scrisse: « Dans son atelier vaste et simple, le peintre élabore sans hâte, ne cherchant nullement à séduire par des oeuvres confectionnées en série ni des essais d’une valeur commerciale. Que ce soit un nu, une nature morte, un paysage ou une figure, il reste le coloriste vivant, profond, sincère et curieux capable de nous donner des oeuvres émouvantes et réelles. » Pittore, acquarellista, disegnatore ed incisore , si formò dapprima all'Accademia di Roulers sotto la guida di G.Pieters e G.Vallays (1905-1907), poi alla Accademia di Bruxelles con Constant Montald (1907-1911). Nel 1910, a soli 24 anni, Verburgh partecipò alla Mostra d’Arte Belga nell’ambito della Esposizione Universale di Bruxelles al « Palais du Cinquantenaire ». In quel periodo, frequentava « l’Atelier libre de l’Effort », un circolo artistico effervescente dove dei giovani pittori anticonformisti cercavano di trovare un linguaggio nuovo per rigenerare l’arte. In tale contesto , Verburgh conobbe Auguste Oleffe che lo incitò a dipingere liberamente seguendo il proprio istinto. L’artista prese coscienza del potere autonomo del colore e sperimentò l’assenza del contorno realista. Tale percorso fu alla base della ricerca dei « Fauvistes brabançons ». Verburgh passò quindi da uno stile neoimpressionista che caratterizzò le sue prime opere come « La Gare du Luxembourg sous la neige » ad una pittura basata sulle forme plastiche, la potenza della linea e il valore architettonico del colore. Intorno al 1910, dopo aver ottenuto il “Prix Godecharle”, Verburgh visitò l’Italia dalla quale riportò numerosi schizzi che dimostrano chiaramente la forte personalità dell’artista.Egli dipinse il nostro bel paese da vigoroso fiammingo superando il mero aspetto estetico del paesaggio per restituire dei quadri dall’anima sensuale e profonda. Le sue “Impressions d’Italie”furono notate alla Triennale del 1910. L’esposizione di un insieme delle sue opere alle “Galeries Barbazanges” di Parigi fu l’occasione per mettere in evidenza il suo talento e la sua sensibilità. La critica francese accolse con fervore i suoi quadri , apprezzando soprattutto il colore caldo e vibrante dei suoi paesaggi e delle sue nature morte. “Nous voyons combien l’artiste est savant dans la mise en page , combien il sait traduire ce côté humain de la “nature morte” et combien il atteint souvent la plénitude et parfois l’oeuvre maîtresse, tout en restant sincère avec son raisonnement.” Dal 1922 al 1927, soggiornò ad Ostenda dove frequentò J.Ensor e C. Permeke. Dal 1929 al 1931, egli abitò a New York , poi ad Ibiza e nelle Isole Baleari. Nel 1932, le opere che realizzò in America e in Spagna furono presentate in una mostra organizzata dalla famosa Galerie Georges Giroux di Bruxelles. Nel 1948, tornò definitivamente a Bruxelles dove partecipò a diverse esposizioni del Cercle Artistique . L’artista morì nel 1957 all’età di 71 anni. La retrospettiva organizzata dal Museo d’Ixelles nel 1968 e numerosi altri omaggi all’artista dimostrano la grandezza della sua arte. Il critico Stéphane Rey scrisse : « L’artiste s’est toujours gardé des outrances de l’imagination et des excès de la matière. C’est un sage, un sensible, un réfléchi. Son ton est mesuré, il est simple, sans brio tapageur et il aime la belle lumière claire qui caresse les choses ». Robert de Bendère concluse la monografia dell’artista scrivendo: “Médard Verburgh restera dans les annales de l’art flamand comme un peintre d’élite, un talent particulièrement doué qui a contribué pour une très large part à la personnalité de notre art en Europe.” Descrizione : Il dipinto qui descritto raffigura un imponente vaso di fiori posto sopra ad un vassoio accanto a delle ciliegie. La straordinaria potenza espressiva della natura morta deriva dal colore, steso a dense pennellate in certi punti, raso tela in altri, attraverso il quale l’artista crea degli arditi accostamenti che si esaltano reciprocamente. Al centro del quadro, il bianco materico del vaso richiamato dalle candide margherite e dalla collana di perle illumina l’intera composizione rafforzando ulteriormente l’impatto visivo della scena. Musei e Collezioni pubbliche : Musées royaux des Beaux-Arts de Bruxelles, Crédit Communal de Belgique, Caisse Générale d’Epargne et de Retraite, Musée Communal des Beaux-Arts d’Ixelles, The New York, Buffalo, The Brooklyn Museum –New York, Indianapolis Museum of Art-Indianapolis, Consell Insular de Mallorca, Fundación Bartolomé March Servera , Palma de Majorque. Bibliografia : Serge Goyens de Heusch « Médard Verburgh 1886-1957 » Ed.Lannoo,Tielt,1994. Robert de Bendère « Médard Verburgh » Les Editions d’Art. Jos Vermaut , Paris.(ca1920) E.Bénézit « Dictionnaire des peintres,sculpteurs, dessinateurs et graveurs » Ed.Grund vol.10( p.444 ) Serge Goyens de Heusch "L'impressionisme et le Fauvisme en Belgique" Ed.Fonds Mercator Albin Michel (p.316,331,341,346,351,364,386,398,406,416,417,433,442,444) Paul Piron «  Dictionnaire des Artistes Plasticiens de Belgique des XIX et XX siècles »  Ed. Art in Belgium Vol.2 (p.716) ARTO  " Dictionnaire Biographique Arts Plastiques en Belgique " (p.442,445) Stato di conservazione : ottimo

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Henry Maurice Cahours circa 1920

Henry Maurice Cahours circa 1920

Marina con barche

Olio su tela cm 55 x 46


Certificato di autenticità : Henry Maurice Cahours (Paris 1889- Cagnes-sur-Mer 1974) « Marina con barche» Olio su tela (cm 55 x 46) Firmato in basso a destra: Henry Maurice Cahours Pittore di paesaggi , marine e scene ambientate in Bretagna , nacque a Parigi il 2 luglio 1889, morì a Cagnes-sur-Mer nel 1974. Si formò presso l’accademia delle Belle Arti d’Amiens. Cahours debuttò al "Salon des Artistes Français" del 1920 ottenendo una Medaglia di seconda classe nel 1937. Presente al “Salon des Indépendants” dal 1922 al 1942, espose “Les Brûleurs de goémon” e “Bénédiction de la mer à Douarnenez” Espose le sue opere presso la Galleria Terrisse, la Galleria Georges Petit e al “Salon de la Nationale” dal 1939 . Intorno al 1920, Cahours fu nominato direttore delle Belle Arti della “Commune Libre du Vieux-Montmartre” contribuendo alla creazione della sede: “Montmartre aux Artistes” al 189 della Rue Ordener. Nel 1976, il Museo Château di Salon de Provence organizzò una sua retrospettiva, nel 1987 , il Museo di Montmartre gli dedicò una mostra personale . Opere presenti nei seguenti musei: Museo di Picardie :Amiens Hotel de Ville : Cambrai Musée Petit Palais : Ginevra Hotel de Ville: Lorient Musée Alfred Danicourt: Péronne Musée de l’Emperi: Salon de Provence Musée des Beaux-Arts: Troyes Descrizione: In questa tranquilla insenatura scandita da diverse imbarcazioni, Cahours mostra la sua grande abilità nel restituire l’atmosfera, quasi sospesa, di questo porticciolo probabilmente situato a Douarnenez (Bretagna). Protagonista della scena è la luce che a contatto con l’acqua crea degli effetti luministici particolarmente suggestivi. Bibliografia: « Dictionnaire des peintres sculpteurs dessinateurs et graveurs » E.Benezit Vol.2 (p.445) Stato di conservazione : ottimo

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Edgar Wiethase 1922

Edgar Wiethase 1922

Vaso di fiori con tazza di porcellana

Olio su tela cm 70 x80


Certificato di autenticità. Edgar Wiethase ( Anversa 1881-Uccle 1965) «Vaso di fiori con tazza di porcellana » olio su tela (cm 70 x 80) Firmato in basso a sinistra : E. Wiethase Datato :1922 Pittore ed eccellente acquarellista , Wiethase si formò all'Accademia di Anversa sotto la guida di Ch. Boom, Ch.Mertens e P. Verhaert, poi all'Istituto Superiore di Anversa con F. Van Lemputten. Pittore di paesaggi , di esterni con figure, di interni, di ritratti e di nature morte con una particolare attenzione per la pittura di cavalli raffigurati in movimento. Artista dallo stile realista tendente al luminismo ,riconoscibile dall'uso di colori estremamente vivaci, egli partecipò all’Esposizione Universale ed Internazionale di Gand del 1913 e alla “Exposition Générale des Beaux-Arts /Salon Triennale” di Bruxelles nel 1914. (cfr.schede in allegato) Wiethase fu membro del Gruppo "Als Ik Kan”: (Come posso): Gruppo artistico di giovani pittori che organizzava numerose esposizioni , ogni tre mesi ad Anversa, ma anche nei Paesi-Bassi e in Germania: Berlino, Amburgo, Düsseldorf,… Opere presenti al Museo Reale delle Belle Arti di Anversa. Descrizione : L’opera in questione rappresenta un vaso di fiori dai colori intensi ed audaci, stesi con pennellate materiche, accanto al quale è appoggiata una tazza di porcellana. L’uso di uno schema prospettico che analizza gli oggetti da diversi punti di vista, sorprende ed incuriosisce l’osservatore. Straordinaria la resa luministica che pervade l’intera scena evidenziando sapientemente ogni elemento raffigurato. Bibliografia : E.Bénézit « Dictionnaire des peintres,sculpteurs, dessinateurs et graveurs » Ed.Grund vol.10( p.728 ) Serge Goyens de Heusch "L'impressionisme et le Fauvisme en Belgique" Ed.Fonds Mercator Albin Michel (pp.237-462) Paul Piron «  Dictionnaire des Artistes Plasticiens de Belgique des XIX et XX siècles »  Ed. Art in Belgium Vol.2 (p.793-794) « ARTO  " Dictionnaire Biographique Arts Plastiques en Belgique " (p.512-513) Paul Piron "Deux siècles de signatures d'artistes de Belgique" (p.686) Stato di conservazione : ottimo

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Camille Wauters (1856-1919)

Camille Wauters (1856-1919)

Avant la pluie

Olio su tela cm 31 x 51


Certificato di autenticità. Camille Wauters (1856-1919) «Avant la pluie» Olio su tela (cm 31 x 51) ( cm 52 x 72 con cornice dorata XIX sec.) Firmato e datato in basso a destra C.Wauters 1883 Pittore impressionista di paesaggi e di marine, nacque a Tamise nelle Fiandre il 13 novembre 1853, morì a Lokeren il 10 settembre 1919. Formatosi presso le “Académies de Saint-Nicolas” sotto la direzione di Aug. De Wilde (1873-1877),Wauters fu in seguito allievo di Charles Verlat e di J.Jacobs presso l’Accademia delle Belle Arti di Anversa (1877-1878) e di J.Portaels e di J.Quinaux presso l’Accademia delle Belle Arti di Bruxelles (1879-1881). Completò la sua formazione accademica con il significativo passaggio alla “Académie Julian” di Parigi dove senza alcun dubbio si lasciò sedurre dalle opere di Monet e Sisley. Grande viaggiatore alla ricerca di nuove sensazioni e di particolari effetti di luce piantò il suo cavalletto in Francia: a Barbizon e nel Dauphiné, in Italia, Spagna,Portogallo,Olanda, Scandinavia e Nord Africa (Egitto). Nel 1879, espose due dipinti al “Salon d’Anvers”: “L’étang de Bornhem” e “Environs de Bornhem” Nel 1887 partecipò al « Salon des Artistes Français » esponendo “La dernière neige”, nel 1896: espose “Dans les Flandres, mois de novembre” Partecipò inoltre alla « Exposition Générale des Beaux-Arts » di Bruxelles esponendo nel 1897: “Les bords de l’Escaut, fin d’automne” nel 1900: “Rêve de mai” nel 1903. “En mars” La critica scrisse: “Le style de Camille Wauters se situe ,de façon intuitive, très proche de celui de l’Ecole de Barbizon. Il ne s’est jamais adonné à l’impressionnisme pur. Il a persévéré dans la peinture de paysages identifiables, bien que ce terme puisse aussi bien être remplacé par des impressions de la nature pleines d’atmosphère. Utilisant toutes les possibilités offertes par sa palette, il s’est appliqué à rendre les couleurs et l’ambiance des paysages qu’il a découvertes dans sa région natale ou lors de ses voyages.” (F.Moreels, 2000) Dal 1892 al 1893, frequentò nuovamente i corsi della “Académie Julian “ di Parigi. Cofondatore del circolo “Pour l’Art” nel 1885. Retrospettiva a Tamise nel 2000. Opere nei seguenti musei: Museo di Anversa :« Panorama du Caire» ; Museo di Tamise Museo di Saint-Nicolas   Bibliografia : E.Bénézit « Dictionnaire des peintres,sculpteurs, dessinateurs et graveurs » Ed.Grund vol.10( p.657) P.& V. Berko e Norbert Hostyn « Seascapes of belgian painters born between 1750 & 1875" Ed. Laconti (pp.188) Paul Piron « PIRON : Dictionnaire des Artistes Plasticiens de Belgique des XIX et XX siècles »  Ed. Art in Belgium (p.781) Andrée Dessert -Corvol « ARTO : Dictionnaire Biographique Arts Plastiques en Belgique » (pp. 499,500,505) Paul Piron "Deux siècles de signatures d'artistes de Belgique" Ed. Art in Belgium (p.682) Serge Goyens de Heusch "L'impressionisme et le fauvisme en Belgique" Fonds Mercator Albin Michel (pp. 131,133,462) Stato di conservazione : ottimo

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Simone Salassa (1863-1930)

Simone Salassa (1863-1930)

Ritratto Girodo Padre

Olio su tela cm 79 x 98


Certificato di autenticità : Autore : Simone Salassa (Montanaro Canavese 1863- Ivrea 1930 « Ritratto Girodo Padre » Olio su tela cm 79 x 98 Il dipinto fu esposto alla Promotrice delle Belle Arti di Torino, Esposizione LXIX del 1910 ( n°45) e alla Mostra Commemorativa : « Simone Salassa, pittore canavesano (1863-1930) » dal 30 ottobre al 10 novembre 1963 presso il Centro Culturale Olivetti ( Via Cavour 9, Ivrea) Simone Salassa (Montanaro Canavese 1863- Ivrea 1930) Nato a Montanaro Canavese il 12 marzo 1863, morto a Ivrea il 16 ottobre 1930. Di famiglia assai indigente,seguì i corsi serali di disegno delle Scuole Tecniche Operaie San Carlo di Torino e completò la formazione negli studi dei pittori Reffo, Clara e alle lezioni serali dell’Accademia Albertina. Si dedicò al quadro di genere e al paesaggio. Sin dagli esordi alle mostre torinesi dove nel 1898 espose « Sereno in cielo e tempesta nel cuore » e « Momento di ispirazione », egli si presentò come originale e maturo sperimentatore del linguaggio divisionista , in lui caratterizzato da un marcato chiaroscuro e da una pasta cromatica a forti e minuti rilievi così da rendere luministicamente vibranti le superfici dipinte. Nel 1901, espose alla Biennale Veneziana : « Poesia autunnale ». Nel 1906, all’Esposizione di Milano, inviò « Cristo e Satana » e « Mattino dalla vetta di Monbarone » Fu per alcuni anni socio della Promotrice di Torino, e nel 1902 presentò a quella Quadriennale : « Caccia nella palude » e « Mesto idillio » ; nel 1908 « Lago di Sirio presso Ivrea » ; « Il castello di Reppolo » ; « Natura ridente » ; « Ritratto di signora » e sei impressioni. Dedicò gli ultimi anni della sua esistenza, dedita alla pittura e schiva di onori, all’insegnamento dell’arte nel capoluogo del Canavese. Bibliografia: « Simone Salassa : pittore canavesano (1863-1930) » Mostra commemorativa dal 30 ottobre al 10 novembre 1963 Centro Culturale Olivetti Via Cavour 9 Ivrea « Dictionnaire des peintres sculpteurs dessinateurs et graveurs » E.Benezit Vol.9 (p.245) « Dizionario critico e documentario A.M.Comanducci : i pittori italiani dell’800 » Ed. Artisti d’Italia Milano 1934 (p.637) "Il valore dei dipinti dell'ottocento e del primo novecento" Umberto Allemandi & C. Stato di conservazione : buono

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Camillo Innocenti (1871-1951)

Camillo Innocenti (1871-1951)

Dopo il bagno

Olio su tela cm 102 x 69


Certificato di autenticità : Camillo Innocenti (Roma 1871-1961) « Dopo il bagno » Olio su tela cm 102 x 69 Firmato in basso a destra C.Innocenti Il dipinto partecipò all’Ottava Esposizione Internazionale dell’Arte della Città di Venezia del 1909. Dal 31 marzo al 12 aprile 1913, il dipinto fu esposto ad una personale dell’artista organizzata presso la galleria Bernheim-Jeune di Parigi e pubblicato nel relativo catalogo con il titolo : « Après le bain ». Camillo Innocenti (Roma 1871-1961) Camillo Innocenti nacque a Roma il 14 giugno 1871. Solo dopo il completamento degli studi classici al liceo E.Q.Visconti,nel 1887, il padre, agiato architetto, assecondò la sua vocazione artistica , affidandolo al pittore L.Seitz, amico di famiglia. Quest’ultimo lo sollecitò alla copia degli antichi maestri e lo tenne due anni come suo assistente agli affreschi della galleria dei Candelabri nel Museo Pio Clementino e in S.Maria dell’Anima. Intorno al 1889-1890, l’Innocenti entrò in contatto con D.Morelli e instaurò una duratura amicizia con A.Mancini, entusiasmandosi per l’uso del colore a grumi, steso a larghe spatolate, del maestro napoletano. Nel 1893 esordì alla mostra romana della Società degli amatori e cultori con una « Maschera », ora dispersa. L’anno seguente vinse il premio della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon con « Cristo nel deserto », una sorta di omaggio a Morelli. Partecipò inoltre alla Grosse Kunstausstellung di Berlino (dove tornò nel 1896) e soggiornò a Venezia come attestano due Vedute del canal grande esposte alla mostra degli amatori e cultori del 1895. Nel 1898 l’Innocenti a Chioggia dove dipinse le « Buranelle » (Ascoli Piceno : Museo comunale), conobbe E.Tito, da cui trasse l’esempio di una pennellata più luminosa e leggera. Nello stesso anno vinse il Pensionato nazionale al Concorso dell’Accademia di Belle Arti di Roma con il quadro « Il giuramento di Pontida » (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna). Nel 1901,alla fine del quadriennio di studi in accademia, compì il viaggio d’istruzione all’estero, previsto dal pensionato, in Spagna, studiando assiduamente D.Velasquez al Prado. Durante il viaggio si interessò anche agli aspetti della vita popolare e ne tornò con una serie di quadri « Impressioni di Spagna » presentati nel 1902 alla mostra degli amatori e cultori. Sempre nel 1902 espose la « Sacra Famiglia » al Salon des Artistes Français ricevendo una menzione d’onore. L’anno successivo esordì alla Biennale di Venezia con « Ritratto di Amalia Besso » e « La prima luce e il lavoratore della terra », quadri in cui mostrò una prima adesione al divisionismo. Nel 1904 vinse una medaglia d’oro all’Esposizione Mondiale di Saint Louis con il soggetto rusticano « Canzone ciociara » che, riproposto nel 1906 agli Amatori e Cultori, gli valse anche il Premio di Roma. Sempre nel 1904 un altro bozzetto ciociaro « Bambina che ascolta le favole » esposto a Senigallia, ricevette la medaglia d’argento del Ministero della Pubblica Istruzione. Lo stesso anno soggiornò a Roccaraso, in Abruzzo, alla ricerca di nuove scene di vita contadina. Due di queste furono presentate alla Biennale di Venezia del 1905 : « In piazza » e « Sui monti d’Abruzzo » che vinse la medaglia d’oro. La Biennale del 1909 fu la sua consacrazione. L’Innocenti ebbe una personale di venti quadri , definiti, « serie delle armonie di colori » (Labbati ) tra i quali figurò il dipinto qui descritto con il titolo : « Dopo il bagno » Nel catalogo della Biennale , Ugo Ojetti scrisse : Il grande successo di tutta la serie dei « Costumi di Scanno » a Venezia nel 1905 e a Milano nel 1906 gli mostrò ch’egli era finalmente sulla buona via. E appena tornato a Roma nella tranquillità del suo studio bianco, egli cominciò a dipingere in una gamma più quieta i suoi delicatissimi « interni », scene di una soave intimità femminile, armonie di bianco e di grigio e di avorio e d’azzurro. A Venezia nel 1907 apparvero questi quadri, furono venduti tutti, lodati tutti e, dopo pochi mesi, imitati da molti. (Opere esposte alla Biennale del 1907 : « Il gioiello », « Alla toeletta », « Zampetta malata » (Udine, Museo civico) In questi due anni il progresso dell’Innocenti è stato continuo. Nei quadri all’aria aperta la fusione dei colori nella luce ambiente è arrivata ad una sapienza d’orchestrazione e ad una semplicità d’esecuzione magistrali ; in quelli d’interno la sua tecnica appare anche più meditata e la sobrietà con cui egli vela di colore la prima costruzione delle forme in bruno e intona tutta la scena sopra un solo punto chiaro o scuro come un accompagnamento intorno a un canto, rammenta davvero la sobrietà di quei primitivi che il suo maestro gli proponeva ad esempio negli anni lontani. « Dei giovani venuti in fama dopo il 1895 cioè dopo la prima mostra veneziana, egli è il primo cui l’esposizione abbia concesso l’onore di una « mostra personale ». Camillo Innocenti sa il peso e il pregio di questo onore » Egli espose accanto a Besnard ed a Zorn, a Kroyer ed a Stuck, a Claus , a Tito ed a Guglielmo Ciardi pur essendo di tutti costoro di parecchi anni più giovane. L’Innocenti, che il 20 aprile 1908 si era sposato a Roma con Ida Cittadini, raggiunse intorno al 1910 il vertice del successo, apprezzato dall’alta società, dal mercato internazionale e sempre più inserito nel sistema ufficiale dell’arte. Già membro della commissione italiana all’Esposizione Universale di Bruxelles del 1910 dove egli stesso ottenne una medaglia d’oro per « Donna che si pettina », nel 1911 venne nominato accademico di S.Luca e « Sociétaire du Salon d’Automne ». Fu inoltre commissario dell’Esposizione Internazionale di Roma del medesimo anno dove espose otto quadri influenzati da un soggiorno parigino dei mesi precedenti, tra cui il boldiniano gruppo femminile « Di notte al Bois de Boulogne », un raro ritratto « Sera d’estate » e il riuscito piccolo racconto « In ritardo », il suo capolavoro (questi ultimi alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma). A proposito della sua presenza a Parigi del 1911,egli vi si trovava proprio allorché,in maggio,si tenne la « prima » del « Martyre de Saint Sébastien »,il mistero di D’Annunzio e Debussy, che costituì uno dei maggiori avvenimenti artistici e mondani dell’epoca. In quell’occasione conobbe appunto D’Annunzio ed Ida Rubinstein, ch’era l’interprete dell’opera. A Parigi frequentò vari artisti : Boldini, Cappiello, Besnard, Bonnat, Gérôme, Zuloaga e fece amicizia con Anglada , entrambi attratti da una soggettistica elegante , da lui apprese il gusto per le visioni notturne di caffè e locali alla moda illuminati elettricamente, così che le tinte presero un tono più mettallico e il contrasto luministico divenne più accentuato. Sempre nel 1911, il suo studio fu uno dei luoghi di dibattito in cui maturò la frattura degli artisti moderni dalla Società degli amatori e cultori e quando nel gennaio 1912 fu costituita la Secessione Romana, egli fu eletto membro del consiglio direttivo. Fra il 1912 e il 1913, l’Innocenti tornò a Parigi dove si stabilì in Avenue des Ternes. Dal 31 marzo al 12 aprile 1913, egli espose trentasei quadri nell’ambito di una mostra da Bernheim-Jeune, la galleria che in febbraio lanciò i futuristi e che due anni dopo prestò la sua raccolta di Cézanne e Matisse per la seconda Secessione Romana. Come lo dimostra la pubblicazione nel catalogo della mostra (in allegato) , il dipinto qui descritto figurò in questa importante personale dell’artista. Alla Secessione del 1914 ebbe una personale con diciannove quadri recenti in cui ripercorreva i soliti temi mondani dei salotti e della sensualità femminile, in una tecnica pittorica di divisionismo sgranato in tasselli, cromaticamente molto acceso, il cui vertice è « La Sultana » (Roma, Galleria comunale d’arte moderna e contemporanea). Nel 1915, prese parte alla Mostra Italiana della Panama Pacific Exhibition di San Francisco riportandone una Medaglia d’Onore. Al termine della guerra, alcuni suoi quadri furono esposti alla Kunsthaus di Zurigo e, segno del favore di cui godevano ancora, essi portavano i prezzi più alti della mostra , più alti dello stesso Previati. Nel 1923, allestì una personale al Circolo Italiano di Alessandria d’Egitto ed ebbe una sala personale alla II Biennale Romana dove espose tredici opere ispirate al viaggio africano. Dopo un soggiorno in Egitto (Cairo) durato quindici anni , nel 1940 tornò in patria ma la guerra e i conseguenti cambiamenti storici e sociali avevano cancellato il mondo di cui egli era stato interprete. Nonostante tre mostre personali, a Rimini nel 1945 e a Roma nel 1954 e 1957, l’Innocenti sopravvisse in difficili condizioni economiche. Nel 1959, pubblicò a Roma il volume autobiografico « Ricordi d’arte e di vita » L’Innocenti morì a Roma il 4 gennaio 1961. Opere esposte nei seguenti musei : Roma : Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Galleria comunale d’arte moderna,Galleria Nazionale dell’Acccademia di San Luca ; Ascoli Piceno (Pinacoteca civica) ; Palermo : (Galleria d’Arte Moderna) ; Piacenza (Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi) ; Cagliari (Galleria comunale d’Arte di Cagliari) Descrizione : In questa scena d’interno,d’una soave intimità femminile,Innocenti raffigura una giovane donna di spalle, che in piedi davanti ad uno specchio, si pettina. Il tema della donna intenta a svolgere la sua “toilette “ viene spesso affrontato dall’artista perché come pittore e poeta della grazia femminile , egli vede la bellezza in ogni aspetto della donna. Ed è proprio per questo suo desiderio di trasfondere sulla tela l’impressione di grazia che spesso i quadri di Innocenti possono apparire non del tutto finiti per quanto riguarda il disegno. Infatti tutta l’attenzione del pittore era rivolta a rendere uno speciale atteggiamento di quell’eleganza , di cui s’è fatto illustratore, e resa questa, il resto non gli sembrava che un accessorio, non certo da trascurare ma da mettere, pensatamente, in luce meno viva e meno marcata. Questo ritratto privato, che pare un’istantanea della vita quotidiana impregnata di verità, ricorda le parole di Baudelaire: “Pour tant aimer la beauté générale , qui est exprimée par les poètes et les artistes classiques, on n’en a pas moins tort de négliger la beauté particulière, la beauté de circonstance et le trait de mœurs.” Charles Baudelaire : “Le peintre de la vie moderne” L’opera è costruita prevalentemente sui bianchi madreperlacei e sulle tinte pastello nei colori azzurro e rosa, dando l’impressione di una pittura tonale dai colori moderni “francesi”. Un passaggio colpisce in modo particolare: la luce produce un bagliore giallo-oro che si intensifica sul contorno delle finestre e su qualche dettaglio come le maniglie dei cassetti del mobile. Tale effetto di luce brilla quietamente sui metalli, restituisce la trasparenza degli indumenti indossati dalla giovane e soffonde di dolcezza i suoi gesti. Nella ricerca dell’armonia delle luci riflesse straordinariamente vibranti, svolgono un ruolo importante l’ampiezza delle pennellate e la variazione delle loro direzioni. Sebbene la fanciulla sia raffigurata “en déshabillé” mentre compie una banale azione quotidiana , l’artista riesce a rendere tutta l’eleganza e la poesia che spira dalla sua persona. Come ben disse G.Mourey nella presentazione di una mostra di Camillo Innocenti: “Tutto ciò che nella donna c’è di misterioso, di fragile, di mutevole, di appassionato e anche di artificioso, trova in lui un interprete istintivamente sincero e un delicatissimo idealizzatore. Egli ama le combinazioni ardite, le armonie complesse, gli accordi raffinati delle mezze tinte e dei toni; egli eccelle nel notare le sensazioni visuali preziose e impreviste e ha delle magnifiche audacie per fissare gli effetti di luce più sottili e più eccezionali per tradurre la passeggera seduzione. » Bibliografia : Comanducci : I pittori Italiani dell’ottocento. Ed. Artisti d’Italia Milano 1934 « Camillo Innocenti » Teresa Fiori Ed. De Luca Roma « Dictionnaire des peintres sculpteurs dessinateurs et graveurs » E. Benezit « Emporium » V.Pica Giugno 1909 Vol. XXIX

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Paul Leduc (1876-1943)

Paul Leduc (1876-1943)

Le canal Dijver : Bruges

Olio su tela cm 60 x 78


Certificato di autenticità. Paul Leduc (La Louvière 1876- Schaerbeek 1943) " Le canal Dijver: Bruges » olio su tela (cm 60 x 78) firmato e datato in basso a destra : Paul Leduc 1903 Pittore di paesaggi e di vedute cittadine, si formò all'Accademia di Mons sotto la direzione di A. Bourlard (1891-1896) . All'Istituto Superiore di Anversa, ebbe come maestro il noto pittore A. Baertsoen che gli insegnò l'arte dell'impasto materico. Paul Leduc, nato sotto il cielo basso e grigio del Hainaut industriale, divenne poi "le chantre inspiré du soleil" come lo definì Arthur De Rudder. Pittore solare ed appassionato, amava la vita e seppe trasporre con grande entusiasmo la sua gioia di vivere sulle sue tele. Lavorò in Belgio e in Olanda ma soprattutto nel sud della Francia e in Italia, affascinato dalla luce del sole di questi luoghi. Paul Leduc, considerato uno dei maestri più importanti della Scuola belga, fu ampiamente lodato dalla critica : Arthur De Rudder, Lucien Solvay, Louis Piérard, Charles Bernard, M. Sulzberger, Gustave Van Zype, Jules Potvin , L. Despreschin , Richard Dupierreux e molti altri critici d'arte sottolinearono con grande enfasi la sua stupefacente abilità e l'eccezionale bellezza dei suoi quadri. Arthur De Rudder scrisse nella rivista: « Savoir et Beauté »: «  Il étudie avec soin la construction des édifices qu'il veut reproduire; il en rend avec minutie les moindres détails. Un architecte peut s'étonner de constater que rien n'y manque et que par la disposition adroite des taches de couleur , les colonnes, les entablements, les chapiteaux et les frises s'inscrivent à leur place précise , dans une réalité absolue." Richard Dupierreux scrisse: " Le métier de Paul Leduc est truculent. Il se sert d'une pâte abondante et grasse et ne néglige aucun des accidents de la couleur. De petites touches, fines et joyeuses , se juxtaposent dans ses tableaux , de façon à recomposer sur la rétine tout le prisme de la lumière décomposée... Impressionniste , il l'est à tout instant!..." "Le Soir" 27 novembre 1936. Una vibrante e strana atmosfera caratterizza le sue vedute descritte con precisione e tuttavia estremamente spontanee, il suo particolare modo di tradurre la fuggitiva luminosità delle ombre è inconfondibile , la sua sensibilità nell' osservare la natura per coglierne la sua segreta poesia è rara, la sua capacità di dipingere i paesaggi scomponendone tutte le sfumature della luce regala ogni volta all'osservatore un'intensa emozione. Leduc partecipò a numerose esposizioni internazionali : All’Esposizione Universale ed Internazionale di Gand del 1913 espose due dipinti : « Matin ardennais » e « Le petit port ». All’Esposizione Generale delle Belle Arti di Bruxelles del 1914 espose : « Rotterdam » e « Quai ensoleillé à Dordrecht ». Alla XIVa Esposizione Internazionale d’Arte della città di Venezia del 1924 espose : « Vecchio ponte a Sospel » e « Tartana ». Leduc ebbe un grande successo a livello internazionale. Si possono ammirare le sue opere al Museo Nazionale di Buenos Aires , al Museo di Arte Moderna di Rio de Janeiro, al Museo di Francoforte, al Museo delle Belle Arti di Bruxelles, al Museo di Mons, al Museo di Charlier, al Museo d'Ixelles, alla sede del governo del Brabant e a quella del Hainaut, nelle collezioni comunali di Charleroi , di Schaerbeek,... Bibliografia : Patrick et Viviane Berko - Stéphane Rey "Paul Leduc 1876-1943" Collection Berko Serge Goyens de Heusch "L'impressionisme et le fauvisme en Belgique" Fonds Mercator Albin Michel (pp. 296,297.) E.Bénézit « Dictionnaire des peintres,sculpteurs, dessinateurs et graveurs » Ed.Grund vol.6 ( p.528 ) Paul Piron « PIRON : Dictionnaire des Artistes Plasticiens de Belgique des XIX et XX siècles »  Ed. Art in Belgium (p.44) Andrée Dessert -Corvol « ARTO : Dictionnaire Biographique Arts Plastiques en Belgique » (p.273-274) Stato di conservazione : 0ttimo

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Florent Willems (1823-1905)

Florent Willems (1823-1905)

Jeune peintre dans son atelier

Olio su tavola cm 73 x 92


Certificato di autenticità. Florent Willems (1823-1905) « Jeune peintre dans son atelier» Olio su tavola (cm 73 x 92) (cm 91 x 110 con cornice dorata) Firmato e datato in basso a sinistra : F.Willems (18)54 Sul retro della cornice appare una vecchia etichetta espositiva che potrebbe ricondurre al dipinto intitolato « Jeune peintre dans son atelier » presentato al Salon di Bruxelles nel 1854. Florent Willems nacque a Liegi l’8 gennaio 1823, morì a Neuilly-sur-Seine il 23 ottobre 1905. Pittore di ritratti, d’interni e di scene di genere prevalentemente ambientate nel XVI° e XVII° secolo, si formò presso « l’Académie de Malines » (1837-1839). Per la sua tecnica pittorica virtuosistica, egli si guadagnò presso gli ammiratori l’appellativo di moderno « Terborch ». Debuttò al « Salon des Artistes Français » del 1840 a soli 17 anni vendendo il suo primo quadro a 250 Franchi, considerata allora una somma importante. In seguito partecipò regolarmente alla manifestazione ottenendo un grande successo di pubblico. All’esposizione del 1855, due suoi dipinti : « L’intérieur d’un marchand de soieries en 1660 » e « Coquetterie » furono acquistati dall’Imperatore Bonaparte. (in allegato la lista dei dipinti esposti al Salon fino al 1898) A Parigi, dove si stabilì nel 1844, egli fu professore e amico di Alfred Stevens con il quale approfondì le sue ricerche sulla pittura fiamminga del XVII° secolo. Nel 1842, Willems debuttò alla « Exposition des Beaux-Arts » di Bruxelles presentando « La partie de musique » (680) e « Intérieur d’un corps-de-garde au XVI° siècle » (679). Entrambi i dipinti furono acquistati dal Re del Belgio che gli commissionò in seguito numerosi ritratti in costume. In seguito partecipò regolarmente all’importante manifestazione esponendo : Nel 1848 : « Un après-diné sous Louis XV » (1112) ; « Une conversation » (1113) ; « Des Huguenots après la Saint-Barthélémy »(1114) ; « Le balcon » (1115) Nel 1854 : « Jeune peintre dans son atelier » (1093) che potrebbe corrispondere al dipinto qui descritto datato appunto 1854. Nel 1863 : « La veuve », « Le message », « L’ablution », »La présentation du futur ». Nel 1866 : « Jeune femme faisant de la tapisserie », « Jeune dame à sa toilette », « L’anneau des fiançailles » Nel 1863 espose « L’accouchée » al Salon di Anversa. L’artista ottenne numerosi riconoscimenti : in particolare una medaglia di terza classe nel 1844, una medaglia di seconda classe nel 1846 e una medaglia di prima classe nel 1855. Willems fu nominato « Chevalier (1853), Officier (1854), Commandeur (1878) de l’Ordre Impérial de la Légion d’Honneur ». « Chevalier (1851), Officier (1855), Commandeur (1860) de l’Ordre de Léopold. Membro (1878) e Socio (1882) della « Académie Royale de Belgique ». Descrizione : Il dipinto qui descritto raffigura un interno ambientato nel XVII° secolo dove un giovane pittore presenta il suo quadro ai committenti. L’opera risale al 1854, un periodo di grande successo dell’artista, lo stesso anno infatti ricevette la nomina di « Officier de la Légion d’Honneur », l’anno successivo ottenne al Salon di Parigi una medaglia di prima classe e vendette due quadri all’Imperatore. Particolarmente interessante è il carattere intimista dell’opera che mira a trasmettere lo stato d’animo dei protagonisti. L’attenzione che il giovane pittore rivolge alla fanciulla non passa inosservata al consorte che, probabilmente per gelosia, lo scruta con aria sospettosa. Notevole è l’abilità di Willems nel restituire i tessuti pregiati come il velluto o la seta, egli ne rende percepibile la consistenza e la morbidezza ed accosta le loro tonalità creando dei suggestivi contrasti chiaroscurali. Opere presenti nei seguenti musei : Anversa : Musée Royal des Beaux-Arts , Bruxelles :Musées Royaux des Beaux Arts de Belgique , Bruges :Groeningemuseum , Liegi ; Amsterdam ; Vienna ; Dublino ; Amburgo ; Parigi :Musée d’Orsay , Douai : Musée de la Chartreuse , Nizza , Vannes ; New York : Metropolitan Museum , Baltimore : Walters Art Museum, Filadelfia; (cfr. Lista opere esposte in allegato) Bibliografia : « Dictionnaire des peintres,sculpteurs, dessinateurs et graveurs » E.Bénézit Ed.Grund ( Vol 10 : p.740 ) « PIRON : Dictionnaire des Artistes Plasticiens de Belgique des XIX et XX siècles » Paul Piron Ed. Art in Belgium (p.798) « ARTO : Dictionnaire Biographique Arts Plastiques en Belgique » Andrée Dessert -Corvol (pp.517-518) « Dictionnaire des petits maîtres de la peinture : 1820-1920 » Schurr & Cabanne Les Editions de l’Amateur (pp.740 -741) « La pittura in Europa : La pittura nei Paesi Bassi » Electa : Tomo terzo (pp : 662-667) Stato di conservazione : buono

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Albert Depré (Parigi 1861-1937)

Albert Depré (Parigi 1861-1937)

La passante

Olio su tela cm 73 x 76


Certificato di autenticità : Albert Depré (Parigi 11 marzo 1861-1937) «La passante » Olio su tela cm 73 x 76 Firmato in basso a destra : a Depré Pittore di paesaggi, nacque a Parigi l’11 marzo 1861, morì a Neuilly-sur-Seine il 26 novembre 1937. Depré fu l’ allievo di Jules Lefebvre, François Flameng, Tony Robert-Fleury e Gabriel Ferrier. « Sociétaire des Artistes Français » dal 1887, espose regolarmente al Salon di Parigi fino al 1929. (Cfr. Lista delle opere esposte in allegato) Descrizione : Il quadro raffigura un’elegante signora che passeggia in una via di Montmartre sotto lo sguardo ammirato di un giovane uomo. La donna è dipinta di spalle e pare allontanarsi lasciando lo spettatore incuriosito. La luce rosata del tramonto che pervade l’intero dipinto crea un’atmosfera molto suggestiva. Bibliografia : « DICTIONNAIRE DES PEINTRES SCULPTEURS DESSINATEURS ET GRAVEURS » E.Benezit Vol. 3 (500) « DICTIONNAIRE DES PEINTRES A MONTMARTRE : PEINTRES SCULPTEURS ILLUSTRATEURS DESSINATEURS GRAVEURS PLASTICIENS AU XIXe ET XXe SIECLE » André Roussard Stato di conservazione : Buono In fede :

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Carola de Agostini (1878--1947)

Carola de Agostini (1878--1947)

Giovane madre: Ritratto di Donna Franca di Castelnuovo

Pastello su carta cm 120 x 162


Certificato di autenticità : Soggetto: "Giovane madre: Ritratto di Donna Franca di Castelnuovo" Pastello su carta intelata cm 120 x 160 (cm 143 x 183 con cornice) Autore : Firmato Carola De Agostini e datato 1924. Da una vecchia etichetta applicata sul retro risulta che nel 1924, il dipinto fu esposto alla « Mostra del ritratto femminile contemporaneo » alla Villa Reale di Monza. Carola de Agostini (1878-1947) Nata a Cuggiono (MI) nel 1878. Studiò a Milano, all’Accademia di Brera, allieva di Giuseppe Mentessi e di Filippo Carcano ,esponente della Scapigliatura .Espose per la prima volta a Milano nel 1905 alla Permanente e in seguito partecipò a numerose esposizioni nazionali. Si dedicò al quadro di genere, alla figura e specialmente al ritratto. Il suo quadro : « La Maddalena » figurò alla Esposizione Nazionale di Brera nel 1910. Muore a Milano nel 1957 all’età di 79 anni. Appare sensibile al movimento dei cosiddetti Scapigliati. Le sue figure s’immergono negli sfondi senza linea di contorno, in tonalità attenuate. Bibliografia : « Dizionario critico e documentario A.M.Comanducci : i pittori italiani dell’800 » Ed. Artisti d’Italia Milano 1934 (p.180)

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Rara credenza nuziale dipinta


Certificato di autenticità : Descrizione : Rara credenza nuziale Luigi XIV dal fronte interamente dipinto su fondo nero proveniente da Uzès. (pioppo) ( Uzès, piccola città nelle vicinanze di Avignone, divenne, grazie ad una intensa attività dell’industria tessile, sede di una potente dinastia nobiliare. Nel XVI sec. costituisce il primo ducato di Francia e pare che la duchessa di Uzès abbia affidato la decorazione dei soffitti del suo castello a dei pittori italiani introducendo così la moda dei mobili policromi.) I dipinti che coprono le ante sono quattro e rappresentano degli splendidi paesaggi, separati in mezzo dalle iniziali degli sposi (V, O , V ,C) sormontate da una corona (emblema di nobiltà). Tutto intorno un repertorio decorativo rigorosamente simmetrico caratterizzato da foglie di acanto, motivi floreali, volute intrecciate richiama i motivi introdotti da Jean Bérain . Un altro elemento tipico dello stile Luigi XIV è lo stemma con le « L » di Luigi e le filettature dorate che richiamano le opere di Boulle. Tecnica di costruzione : Lo schienale è formato da assi verticali inchiodati direttamente sul fianco. Le ante ricavate in un unico massello sono incardinate con cerniere a collo fissate direttamente sulle lesene del mobile. Il cappello si sviluppa in un cornicione mosso da modanature architettoniche. I piedi a mensola ricavati nel prolungamento dei montanti laterali sono un’ulteriore caratteristica dei mobili d’epoca Luigi XIV. All’interno i ripiani appoggiano su listelli inchiodati sul fianco. Dimensioni : Larghezza : cm 100 Altezza : cm 185 Profondità : cm 50 Provenienza : Francia Epoca : Luigi XIV ( 1643 -1715) Stato di conservazione : Un intervento di restauro a livello del cappello e manca un ripiano.

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